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Sognare sempre di dover rifare lo stesso esame: perché succede?

6 ottobre 2016

Vi è mai capitato di fare un sogno ricorrente, come cadere nel vuoto o volare di notte in compagnia di qualcuno? O ancora, vi è mai capitato di sognare di dover rifare un esame che è stato lo spauracchio dei vostri giorni in un determinato momento della vostra vita?

C'è stato un periodo della mia nel quale continuavo a sognare di dover ripetere l'esame di maturità. Non tutto l'esame: il compito di matematica e l'orale che, avendo fatto lo scientifico, sono state le prove più difficili da superare. Di solito l'esame si trasforma in un vero è proprio incubo: non avete studiato, non vi ricordate nulla, tutti ce l'hanno con voi. Una reinterpretazione macabra di quello che avete vissuto nella vita reale che, in pratica, non è stato poi così tanto male e traumatico - compito di matematico a parte, s'intende.

Ma qual è il motivo per il quale c'è questa tendenza a rivivere nella dimensione onirica questi momenti? Ovviamente pare che siano legati a situazioni di stress che viviamo in un certo momento. Sono condizionati al senso di vulnerabilità, al timore di perdere il controllo sulle nostre vite, a causa della pressione prorompente e crescente che abbiamo addosso quando dobbiamo fare qualcosa, ma ci sentiamo impreparati, e quindi schiacciare sempre di più, come frutta secca da consumare quando ci si annoia.

Di solito questo genere di sogni sono ricorrenti soprattutto per quelle persone molto professionali e che erano brave a scuola: persone che si prendono molto sul serio e che hanno delle pretese molto elevate nei confronti di sé stesse. Il fatto che siano proprio gli esami che abbiamo fatto a scuola a riempire la nostra mente durante il sonno deriva dal modo in cui funziona il nostro cervello: in pratica quando viviamo una situazione fortemente stressante, la mente va alla ricerca nella memoria degli eventi che hanno segnato la nostra vita perché ci hanno in qualche modo messo alla prova. Così, nelle nostre rielaborazioni inconsce ci ritroviamo di nuovo di fronte a quel dannato esame, in compagnia delle sciagure più impensabili, tipo senza alcun indumento addosso.

Anche Freud, nella sua opera L'interpretazione dei sogni, aveva dato la sua personale spiegazione di questo fenomeno, leggendolo come una forma di rassicurazione, ma al contempo di rimprovero. Rassicurazione per il fatto che quando ci svegliamo siamo consapevoli che l'esame, in effetti, l'abbiamo già superato e possiamo stare tranquilli. Rimprovero perché se arriviamo impreparati a un esame vuol dire che stiamo sbagliando qualcosa, quindi forse il nostro subconscio ci sta dando qualche suggerimento.

Qualunque cosa voglia dire io, una certezza ce l'ho: sono contenta di non vedere più la faccia della mia prof di matematica.

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