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Studenti e droga: un mix letale che neanche gli adulti sanno combattere

3 agosto 2015

Se ricerchiamo sulle ultime notizie di cronaca le voci "studenti" e "droga" ultimamente potremmo trovare più articoli del solito. Chi non ha ancora sentito parlare del sedicenne morto a Riccione in una nota discoteca che ora è stata chiusa per mesi? E chi non ha ancora sentito parlare dei tre ragazzi napoletani che dopo alcune settimane non hanno ancora smaltito l'effetto di una nuova droga letale chiamata "amnesia"?

Ebbene, queste notizie non sono altro che un ulteriore modo per dirci che la relazione che si è instaurata tra tanti di noi e la droga si sta facendo sempre più pericolosa. Ma come possono gli adulti venirci in aiuto prima che la situazione degeneri ulteriormente? Ecco, la cosa buffa è che non riescono a trovare un accordo nemmeno loro e che prima degli ultimi fatti accaduti a Roma, chi doveva presentare entro il 30 giugno la  “Relazione annuale al Parlamento su droga e dipendenze 2015″ a quanto pare se n'è dimenticato!

studenti e droga

Eppure, l'argomento "droga" in tempi moderni dovrebbe essere tutto tranne che un tabù. Si sa, infatti, che più se ne parla e più il problema dovrebbe tendere a sparire, o per lo meno è così che è accaduto anche per altri problemi come la dipendenza da gioco d'azzardo.  Sabrina Molinaro, ricercatrice responsabile dello studio Epsad realizzato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr, lo dice chiaro e tondo: 

"Nelle scuole in cui si è fatta propaganda contro il gioco d'azzardo il problema è diminuito già del 30%, perché non dovrebbe essere lo stesso per le droghe?"

Il problema, però, non sta solo nella necessità di parlare della droga a noi ragazzi, ma anche di COME parlarcene. Secondo la Molinaro è in effetti chiaro che serve un approccio preciso: non bisogna parlare ai ragazzi degli effetti a lunga durata delle droghe - o almeno non subito - perché ai ragazzi questo interessa poco, loro si vedono ancora invincibili nel futuro ed il futuro non gli spaventa; tuttavia, bisogna parlar loro delle conseguenze a breve termine. Voi lo sapevate che il sedicenne è morto a Riccione a causa della disidratazione? Questa rappresenta uno degli effetti indesiderati dell'ecstasy, che viene incrementato se si sta al caldo, senza bere e non andare in bagno per lungo tempo. E sapevate invece che la cannabis può portare sudori freddi, battito cardiaco accelerato e mancanza d'aria?

Forse se conoscessimo i rischi saremmo anche meno disposti a prendere droghe o almeno più pronti ad intervenire in caso di emergenza. Eppure, anche se i numeri degli studenti che han già provato o utilizzano abitualmente droghe e che sarebbe disposti a parlarne è alto, per ora tutto tace e il problema rimane irrisolto.

E voi come pensate bisogna agire per allontanare i giovani dalla droga? Scriveteci le vostre idee nei commenti qui sotto!

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