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Termina la vicenda dello "spacciatore" di merendine: punito e premiato allo stesso tempo

19 gennaio 2017

Probabilmente vi ricorderete che qualche tempo fa avevamo parlato della storia ragazzino dell'Istituto Pininfarina di Moncalieri, in provincia di Torino, che "spacciava" merendine durante l'intervallo. Insomma, chiedeva ai suoi compagni cosa avrebbero voluto, le comprava al supermercato la mattina e poi le rivendeva a 20-30 centesimi in più per arrivare a guadagnare durante gli anni una somma cospicua per comprarsi un nuovo telefonino.

Scoperto la prima volta era stato ammonito dai prof, la seconda invece è intervenuto il preside che ha deciso di cacciarlo della scuola. Un provvedimento che aveva fatto discutere la gente che sosteneva ci fosse da premiare il ragazzo per la sua mente da piccolo imprenditore con la gente che sosteneva che invece fosse solo da punire per un gesto che è illegale. Ma non solo, persino i suoi compagni d'istituto hanno preso le parti del preside, dicendo che doveva essere punito. 

proteste-merendine

Dopo che il ragazzo si è sfogato contro compagni e presidi sui social pero si è arrivati ad una conclusione. La faccenda si è risolta infatti in questi giorni: lo studente ha  ricevuto una borsa di studio dalla fondazione Einaudi, ma è stato punito dalla sua stessa scuola e costretto a svolgere per due settimane del volontariato per aiutare  le famiglie che hanno problemi economici. In particolare dovrebbe scaricare le cassette di frutta che arrivano nelle associazioni che aiutano i più bisognosi. 

Il padre del ragazzo è assolutamente contrario a questo provvedimento, perché teme che il figlio possa avere a che fare con persone malviventi. Il preside invece lo ritiene l'unico modo per fargli capire cos'è giusto e sbagliato, un modo per educarlo, insomma ciò che ogni buona scuola e tutti i buoni insegnanti dovrebbero avere come obiettivo.

Voi come la pensate? Doveva essere punito o premiato secondo il vostro parere? Scriveteci la vostra idee bei commenti qui sotto!

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