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Test PISA 2012, Italia in crescita ma sotto le medie OCSE

4 dicembre 2013

Sono stati resi noti finalmente i tanto attesi risultati delle prove PISA del 2012. I test, elaborati dall'organizzazione internazionale OCSE e sottoposti a 65 Paesi di varie regioni del mondo e di differente estrazione economica, si tengono ogni 3 anni e sono stati affrontati l'ultima volta nel 2012. I risultati sono adesso pubblici e oggetto di studio per verificare l'efficacia dei sistemi scolastici e delle varie politiche.

L'Italia si è piazzata purtroppo ancora sotto le medie, sebbene con una differenza generale non troppo pesante. Anzi, se si considerano i risultati ottenuti dal 2003, possiamo affermare con soddisfazione di aver compiuto grandi passi verso un pareggiamento dei conti con gli altri Paesi industrializzati. Il test si compone di tre prove, lettura, matematica e scienze, ed è proposto agli studenti quindicenni dei Paesi in lista.

Per quanto riguarda la matematica, gli italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 485 che è valso il 32° posto. La media OCSE non è lontana con i suoi 494 punti, ma ciò che preoccupa l'Italia e in fin dei conti buona parte dell'Occidente, è il ritardo che cresce sempre più vistosamente dalle Nazioni orientali: la Cina ha dominato con 613 punti, seguita a ruota dai vicini di Singapore, Hong-Kong e Taipei. Frutta soddisfazioni invece l'aver scavalcato statunitensi e svedesi.

Miglioramenti registrati anche in Lettura e Scienze. Nel primo caso, 26° posto ottenuto con 490 punti contro i 496 di media OCSE, mentre nel secondo caso, i nostri 494 punti ci hanno proiettato al 35° posto, in confronto ai 501 di media OCSE. Tuttavia, sebbene siano stati registrati miglioramenti record in tutti gli ambiti, le Nazioni emergenti dell'Asia e quelle forti dell'Europa, quali Germania, Francia e Regno Unito, ci hanno davvero surclassato segnando una linea divisoria piuttosto marcata, una vera e propria voragine di distanza.

Quel che però fa ulteriormente riflettere è la disomogeneità che ha caratterizzato il calcolo delle medie. In Matematica, per esempio, il 25% degli studenti italiani è al di sotto delle competenze minime, a fronte di un esiguo 9,9% di alunni ai livelli alti dei risultati. Pesante rimane nel frattempo il divario tra le Regioni, con quelle meridionali al di sotto della media nazionale e controbilanciate da quelle del Nord.

Quali riflessioni vi vengono in mente leggendo questi dati? C'è chi sostiene che i miglioramenti assoluti registrati siano la prova che le politiche di tagli hanno funzionato senza penalizzare l'istruzione. Siete d'accordo con questa affermazione o credete che sia ancora presto per vedere eventuali ritorsioni delle scelte difficili compiute negli ultimi anni?

Fateci conoscere il vostro parere! Scriveteci all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!

Riccardo & Simone di Scuolazoo

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