#ThankATeacher, la nuova campagna per dire grazie a un prof speciale

Sembra quasi fatto di proposito, se si pensa allo scenario che si presenta a noi studenti in questo momento. A seguito della Buona Scuola, si è iniziato a parlare di meritocrazia e di professori validi. E adesso il presidente Obama invita tutti a ringraziare un professore per quello che ha fatto. Un’occasione da non perdere, sappiamo benissimo che, a volte, non è facile aprirsi per ringraziare delle figure così importanti per il nostro sviluppo.

Il primo ad esprimere la propria opinione raccontando anche un’esperienza è il presidente stesso, con queste parole: “Quando sono arrivato nella classe di quinta elementare della signora Hefty alla Punahou School, nell'autunno 1971, ero solo un bambino con un nome buffo in una scuola nuova, e mi sentivo un po’ fuori posto, speravo di essere come chiunque altro ma, nel corso dell'anno, la maestra Hefty mi ha insegnato che avevo qualcosa da dire, e non a causa le mie differenze, ma proprio per quelle. Ha fatto sentire speciale ogni studente della classe e questo è il semplice e innegabile valore di un buon insegnante”.

Ripartiamo dalle ultime parole, forse quelle più dense di significato. In questa lettera che ho dedicato a un mio professore è esattamente questo il messaggio che volevo passasse. Sui banchi di scuola passiamo 200 giorni all’anno, per 13 lunghissimi anni, ma quello che importa non è il tempo, ma il messaggio e la formazione che questo luogo e le persone che ci lavorano riescono a trasmetterci. Quindi, grazie mille prof, senza di lei non sarei il ragazzo che sono ora, non sarei qui a scrivere, non avrei tutte queste passioni, #ThankATeacher.

E voi ragazzi? C’è qualche professore che è entrato nella vostra mente per i suoi insegnamenti a cui sarete grati in eterno? Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti qui sotto o alla mail infostudenti@scuolazoo.it.

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