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Un inglese critica le scuole italiane "Non c'è neanche la carta igienica!"

25 ottobre 2016

Il tutto è cominciato quando William Hardy, un papà di origine inglese di un ragazzino di terza elementare della scuola Casati di Milano, ha scritto indignato ad un noto giornale inglese che le scuole italiane sono un disastro e che a suo figlio è stato persino richiesto di portare la carta igienica. Una cosa che lo ha fatto adirare in quanto, seconda la sua opinione, le spese della scuola non sarebbero note.

Il giornale inglese si è così attivato per mostrare i casi di "cattiva scuola" italiana e di conseguenza Cittadinanzattiva ha voluto dimostrare con dei dati precisi come davvero le scuole italiane in certi casi mostrino più di qualche problema, oltre l'assenza di carta igienica.

Dalla mancanza dei parcheggi nelle scuole, che sarebbero utili soprattutto ai disabili, ai danni all'edificio riportati specialmente sulle facciate esterne. Dalla mancanza d'ingressi e ascensori destinati ai ragazzi che han problemi a camminare alla sporcizia delle aule. Dalla mancanza di sicurezza contro i terremoti nelle zone a forte pericolo sismico fino addirittura ai presidi che sono costretti a chiedere agli alunni di portarsi banchi e sedie da casa.

Nonostante i soldi stanziati per la scuola e al progetto #scuolenuove. sembra dunque che la necessità di denaro segni una profonda ferita agli istituti che frequentiamo ogni giorno e che, volenti o nolenti, diventano come una seconda casa per noi.

Una situazione difficile da gestire, come potrete capire dalle storie di alcune scuole che vi abbiamo raccontato recentemente, come quella di Brindisi o quella di Venezia, che vanno a pezzi e non garantiscono che il diritto allo studio venga garantito a tutti.

In questo specifico caso la preside ha risposto al genitore dicendo che mai lei avrebbe chiesto una cosa simile e che l'iniziativa potrebbe essere stata lanciata dai genitori. Ha inoltre informato il papà William che può conoscere come la scuola di suo figlio spenda i soldi perché tali spese sono pubbliche.

Intanto anche in una scuola spagnola, vicino alla città di Toledo, è accaduto un evento pressoché uguale a questo.

Ma come la vedete voi? A scuola avete tutto il necessario o dovete portare qualcosa da casa (oltre al materiale solitamente richiesto)? Scrivetecelo nei commenti qui sotto.

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