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A Firenze niente partita di calcio di fine anno perché discrimina

24 maggio 2016

Può sembra una bufala ma è tutto vero. I docenti di una scuola di Greve in Chianti hanno deciso di non far svolgere la consueta partita di calcio di fine anno agli alunni. La motivazione? È stata inserita in un cartella appeso all'ingresso della scuola.

partita di calcio a scuola

Qual è la motivazione alla base di questa rinuncia alla consueta partita di calcio di fine anno? La discriminazione che causa tra gli studenti questo evento. Secondo i docenti, durante i minuti in cui viene svolta la partita di calcio viene agevolato il protagonismo sbagliato, dove i ragazzi più portati alla pratica sportiva emergono, lasciando però in ombra, o addirittura escludendo del tutto, le ragazze. Oltre a ciò, sempre secondo i docenti, vengono messi in secondo piano anche gli elementi più creativi, brillanti e timidi dell'istituto che non riescono ad eccellere negli sport.

Per spiegare questa inconsueta decisione all'interno del cartello esposto all'ingresso dell'istituto è possibile leggere: «Siamo i vostri docenti e siamo chiamati a trasmettervi la forza del pensiero critico, il coraggio delle scelte difficili, il valore dell’uguaglianza e di tutte le diversità a partire da quella di genere». Oltre a questo è possibile anche leggere: «Non possiamo e non vogliamo accettare di veder relegate le nostre più brillanti ragazze nel ruolo di passive “cheerledears”, non vogliamo che alla fine valgano ancora una volta e soltanto la prestanza fisica, l’abilità sportiva, l’egemonia culturale del calcio».

Certamente gli intenti sono lodevoli, poiché il fine di rendere la scuola un luogo dove vige una totale uguaglianza è uno dei capisaldi dell'istruzione e anche della vita quotidina, ma non è forse esagerato non permettere ai ragazzi di divertirsi durante l'ultimo giorno di scuola non facendogli praticare la classica partita di calcio di fine anno? Ci sono molti altri modi per eliminare le discriminazioni e le disuguaglianze all'interno delle scuole, ma proibire un'attività sportiva e di svago che permette a tutti i ragazzi di divertirsi e di passare una giornata diversa dalle altre a scuola forse è qualcosa di eccessivamente drastico e anche non molto efficace. Vedremo come reagiranno gli studenti ma soprattutto i loro genitori a questa decisione.

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