#Maturità

Esame di Maturità 2015: commissari esterni, interni o misti?

6 ottobre 2014

L'esame di maturità è sotto la lente d'ingrandimento delle riforme: ne avevamo già parlato in articoli precedenti (Aboliti tesina e commissari esterni? Le parole della Giannini e Ecco come cambierà la prima prova) e avevamo infatti trasmesso dubbi e interrogativi che circondano la tesina e la commissione d'esame mista. Proprio in merito a quest'ultimo punto, il Ministro Giannini ha espresso altre e ancora incerte parole.

Nessuna decisione è stata presa in tal senso”. Questa è stata la risposta del Ministro a chi ha chiesto spiegazioni circa l'eventualità di una commissione d'esame interamente di membri interni. In effetti, la Giannini aveva dichiarato in precedenza che la commissione mista non è la soluzione “scientificamente più valida”, lasciando intravedere la possibilità di eliminare i membri esterni all'esame di maturità. Scenario, a detta del Ministro, ancora indeterminato e forse rimandato.

commissione esame maturità 2015

UN PO' DI STORIA - La commissione d'esame, ai tempi della riforma scolastica Gentile, era interamente esterna e quindi anche troppo oggettiva: non considerava molto l'intero percorso di maturazione e lo studente si trovava per la prima volta faccia a faccia con una grande responsabilità senza il minimo margine d'errore. Successivamente, con Berlinguer (Luigi), si è giunti ad una più equa condizione di commissione mista, così come la conosciamo oggi; si sono allora unite l'imparzialità dei membri esterni e la profondità di valutazione dei docenti interni all'Istituto.

COMMISSIONE MISTA: PERCHÈ  NO - Oggi, con il Ministro Giannini, la prospettiva è il completo passaggio ad una commissione interna, eccezion fatta per il presidente, unica figura che potrebbe restare a preservare un certo controllo. Per il resto, ad esaminare potrebbe essere solo chi conosce lo studente e lo ha accompagnato lungo il cammino di preparazione. “La commissione mista - ha affermato il ministro - non è né una commissione esterna che certifica competenze per l’accesso a un percorso, né una commissione che conoscendo gli studenti ha la funzione invece di sintetizzare un percorso di studi".

COMMISSIONE MISTA: PERCHÈ SÌ – Al di là delle parole di Giannini, sicuramente qualcosa di buono in una commissione mista c'è. Le preferenze e le simpatie sono un problema di ogni singola verifica e interrogazione, figuriamoci ad un esame di Stato! Il presidente della commissione sarebbe sempre un organo di controllo, è vero, ma, scrutinando il voto di diploma a fine orale, sarebbe in netta minoranza. Va detto, poi, che, mentre i docenti interni si preoccupano, diciamo così, di sintetizzare il percorso di studi, lo studente deve anche dimostrare di saper affrontare un esame obiettivo e “universale”, allo stesso modo di un concorso pubblico o un colloquio di lavoro!

Adesso, la parola a voi! Quale forma di commissione preferite, tra esterna, mista e interna?

Scritto da La Francy

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