#Maturità

Alla Giannini non piace il BONUS di Maturità

10 marzo 2014

Ancora incerte rimangono le sorti dei tanto odiati bonus maturità. Dopo il clamoroso flop del Governo dello scorso Settembre, la loro esistenza travagliata è passata dall'essere aboliti all'essere pericolosamente parte del progetto di riforma della neo-Ministra Giannini. Infatti subito tutti i maturandi si erano mobilitati per protestare contro il bonus! Ma ancora una volta si è verificata un'inversione di marcia, proprio in questi giorni quando l'inquilina del MIUR ha fatto sapere tramite intervista che il suo intento non è attualmente quello di reintrodurli, come invece tutte le testate scolastiche avevano sbandierato poco dopo il suo insediamento a Trastevere.

Inizialmente sembrava appunto questa la sua convinzione: i bonus maturità sarebbero serviti come metro di valutazione del percorso scolastico superiore compiuto dallo studente e come incentivo a non presentarsi alle porte delle università con un magro bagaglio di conoscenze. Lo studente non dovrebbe ignorare ciò che viene insegnato a scuola e pertanto il bonus maturità sarebbe stato, secondo le prime dichiarazioni, un indice dell'andamento scolastico da considerare ai fini del punteggio negli esami di selezione. Ciò che è stato un errore, e su questo ancora c'è accordo da parte di tutti, è stata la cattiva scelta della passata dirigenza Carrozza di cambiare le regole a gioco aperto, in pieno svolgimento degli esami di ammissione.

bonus-maturità

Ora, però, le carte in tavola sono cambiate. Le parole della Ministra sembrano essere state equivocate e così il suo giudizio sulla questione. I bonus maturità avrebbero infatti creato solo confusione e riluttanza tra gli studenti, non si sono dimostrati il giusto metodo di valutazione del ciclo scolastico superiore, e pertanto non sembrano essere la soluzione ricercata dalla Giannini. Il suo intento è sempre quello di dare un peso all'andamento scolastico pre-universitario, ma i bonus maturità non sembrano essere la strada giusta, quella strada che ancora non è chiara a lei come a nessun altro con la facoltà di decidere.

Detto questo, affermare che i bonus appartengano ormai al passato della scuola italiana sarebbe un azzardo, visto il dubbio andamento altalenante delle scelte in merito. Non ci sentiamo quindi di tranquillizzarvi sulla questione, se, come tanti, anche voi ne avevate timore, ma per adesso ci accontentiamo di guardare al futuro con più ottimismo, in attesa del prossimo eventuale cambiamento di rotta.

 

Scritto da La Francy

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