E così, dopo settimane di angoscia, di mal di pancia e di incubi, dopo mesi di maledizioni lanciate a destra e a manca e di rimpianti per essere un uomo e non una pietra o un’alga, eccoci qui: cento giorni prima della Maturità. Cento giorni prima del Giudizio, cento giorni prima della Fine. Sono titoli altisonanti, è vero, e in effetti potrebbero bene accompagnare un film, qualcosa che non sia, però, Notte prima degli esami o affini; no, per come la vedo io, sarebbe appropriato un bell’incrocio tra thriller ed horror, uno di quei film così intensi da farti rischiare l’infarto, ma così reali da farti credere che nulla vieta che sia tu la prossima vittima.
Probabilmente direte che sono esagerato; se è così, sono certo che siete di quelli che ancora hanno due o tre anni di svago prima dello scontro finale, oppure siete di quei saccenti che in quarta vanno vantandosi di saper già risolvere le simulazioni degli sventurati maturandi di un anno più vecchi. A voi della prima categoria dico: anch’io me la spassavo quando uscivo di pomeriggio e dormivo di notte, come tanti comuni esseri umani; adesso, però, che nel pomeriggio dormo e mi ricarico per una maratona notturna di studio, confesso di temere la maturità più del previsto. Se siete del secondo genere, invece…beh, non ho nulla di dirvi!
Tornando al discorso dei cento giorni, poco fa stavo cercando di farmi un’idea più rappresentativa di quanto tempo realmente sia; ho provato allora a tradurli in minuti e poi in secondi e mi è sembrata, in fondo, una buona somma, ma poi mi sono accorto che, grazie alle mie ineguagliabili doti matematiche, nel frattempo erano passati diversi minuti e che il conto sarebbe dovuto essere corretto. Ci ho riprovato allora e di nuovo la stessa cosa; poi ancora una volta e una quarta e alla fine mi sono trovato solo con una spiacevole sensazione di panico: il tempo passa in fretta, eccome se corre! Cento giorni non sono niente; in cento giorni forse posso appena imparare a memoria l’orario delle lezioni (ancora succede che il lunedì mattina mi ritrovi con tutti i quaderni sbagliati), figuriamoci studiare l’intero programma di sette o otto materie. Delirio. Utopia.
Ad ogni modo, ragazzi, diamoci una mossa! Ve lo scrivo perché sono sicuro che tanti tra voi sono nella mia stessa situazione, per cui meno imbarazzo e parliamoci chiaramente: facciamoci forza a vicenda, la maturità è dura, ma non è certo l’ostacolo più arduo della vita. Sono gli ultimi cento giorni, un’inezia in confronto a quanto dovremo patire prima di vedere la pensione, per cui animo e determinazione! Se mancano cento giorni agli esami, pochi di più ne mancano alle vacanze!
(to be continued)
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