#Maturità

"Kalòs kagathòs" ovvero Perché ho scelto il classico? - Diario di un maturando

26 febbraio 2015

Ho sempre pensato che il Liceo Classico fosse la scuola più dannosa per la salute di un giovane studente in carriera e impegnato nello sport come me. Dopo aver passato 5 anni in tutta questa selva di date e di opere semisconosciute, in quel mare di aoristi, congiuntivi e periodi ipotetici che hanno il pregio di far sviluppare uno spirito grammar nazi non indifferente, non solo continuo a pensare che questa scuola induca al suicidio, ma lo faccio con un grado di convinzione ancora maggiore.

Quando, piccolo e sprovveduto, mi iscrissi al Classico, non avevo la minima idea di ciò a cui sarei andato incontro: da un lato non mi piaceva la matematica (sono sempre stato negato con i numeri), dall'altro non posso smentire il fatto che, all'epoca, avessi una terribile curiosità di imparare il greco antico per poi andare in vacanza con gli amici a Mykonos e cercare di accalappiare qualche bellezza mediterranea con una qualche citazione di Protagora o Aristotele. Beh, il greco più o meno l'ho imparato (giusto qualche parola di prima declinazione) e la vacanza a Mykonos l'ho fatta. Detto tra noi, però, questa è una tattica che non funziona un granché.

liceo classico maturità

Comunque sì, il Classico è una gran tragedia ed è tremendamente difficile, ma guardiamo il lato positivo: poteva andare peggio. Poteva uscire greco scritto, tanto per dirne una. E invece qualcuno lassù si è ricordato di noi poveri maturandi e ci ha graziati con la versione di latino.

Forse "graziati" è una parola grossa, è un po' come dire che il linguistico è fortunato perché probabilmente avrà inglese in seconda prova (lingua che quasi tutti, un annetto fa, avrebbero scelto di propria iniziativa). Eppure, il pericolo imminente non è il terno al lotto su quale sarà la prolissa e noiosa versione da tradurre a giugno e su chi sarà l'autore prescelto. Il pericolo imminente ha un nome preciso, e si chiama tesina: scommetto che nessuno l'ha ancora iniziata, pur passando ore intere a lamentarsi del fatto di non riuscire scegliere l'argomento. Io, dal canto mio, credo di essere già a buon punto: matita alla mano, pronto, prontissimo, sono riuscito a scrivere l'anno scolastico, oltre al mio nome e cognome. Sembrerà banale, ma dicono che è chi ben inizia che si trova già a metà dell'opera: speriamo sia vero.

(to be continued)

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