La notte prima della prima prova di maturità è quella che viene canonicamente definita "
La notte prima degli esami"
Ma pensiamoci bene,
è davvero così?
Beh, da un punto di vista temporale direi proprio di sì, ma da un punto di vista della difficoltà? No.
Perché diciamocelo chiaramente, la prima prova non è altro che un tema, cosa che facciamo da anni e per cui siamo preparati.
Gli esami VERI iniziano con la seconda prova, c'è poco da fare.
Ed è beffardo il destino agli eroi, perché proprio la seconda prova, basata sulla materia di indirizzo, materia che dovrebbe teoricamente essere la nostra forza, è quella in cui puntualmente abbiamo più difficoltà.
Alzino la mano quelli dello scientifico poco ferrati in matematica (tra cui io, e non alzo una sola mano, ma tutte e due e anche la gamba destra)
O i classicisti che odiano a morte il latino e manderebbero tranquillamente a quel paese Seneca con tutte le sue lettere al nipote.
I linguisti con l'inglese.
I tecnici e i professionali con la materia che caratterizza il loro corso.
E lo ametto senza vergogna, ho paura, una fottutissima paura, di consegnare in bianco.
Perché è questo il primo vero scoglio della maturità: la seconda prova.
L'unica cosa in grado di avvicinare qualsiasi ateo alla religione e supplicare per un miracolo.
E se prima ero ansioso beh, ora lo sono molto di più.
Nelle mie vene i globuli rossi si sono presi un mesetto di ferie dopo anni di onorato servizio: sono stati
sostituiti dalla caffeina e dall'ansia.
Un maturando in difficoltà