#Maturità

Perché non esiste soltanto una notte prima degli esami.

17 giugno 2015
La notte prima della prima prova di maturità è quella che viene canonicamente definita "La notte prima degli esami" Ma pensiamoci bene, è davvero così? Beh, da un punto di vista temporale direi proprio di sì, ma da un punto di vista della difficoltà? No. Perché diciamocelo chiaramente, la prima prova non è altro che un tema, cosa che facciamo da anni e per cui siamo preparati. Gli esami VERI iniziano con la seconda prova, c'è poco da fare. Ed è beffardo il destino agli eroi, perché proprio la seconda prova, basata sulla materia di indirizzo, materia che dovrebbe teoricamente essere la nostra forza, è quella in cui puntualmente abbiamo più difficoltà. Alzino la mano quelli dello scientifico poco ferrati in matematica (tra cui io, e non alzo una sola mano, ma tutte e due e anche la gamba destra) O i classicisti che odiano a morte il latino e manderebbero tranquillamente a quel paese Seneca con tutte le sue lettere al nipote. I linguisti con l'inglese. I tecnici e i professionali con la materia che caratterizza il loro corso. E lo ametto senza vergogna, ho paura, una fottutissima paura, di consegnare in bianco. Perché è questo il primo vero scoglio della maturità: la seconda prova. L'unica cosa in grado di avvicinare qualsiasi ateo alla religione e supplicare per un miracolo. E se prima ero ansioso beh, ora lo sono molto di più. Nelle mie vene i globuli rossi si sono presi un mesetto di ferie dopo anni di onorato servizio: sono stati sostituiti dalla caffeina e dall'ansia.

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