#Maturità

Prima prova Maturità: Dante all'analisi del testo? (Parte II)

31 marzo 2016

Man mano che ci si avvicina al fatidico giorno del tema di maturità, cresce la preoccupazione per gli argomenti e le ricorrenze che potranno costituire le tracce della prima prova maturità 2016. Dal momento che Dante non esce dal lontano 2007 vi proponiamo un breve seguito del riassunto dei principali canti del Paradiso, il più difficile da ricordare!

  • CANTO XI (cielo del Sole) _ questo è forse uno dei canti più importanti della Divina Commedia, tanto da essere stato scelto come traccia di prima prova alcuni anni fa. San Tommaso d'Aquino, che tiene le fila del racconto in tutto il canto, accenna all'opera della divina Provvidenza che, per soccorrere ai bisogni della Chiesa, aveva ordinato in favore di essa due eroi che le fossero di scorta: un angelo d’amore (San Francesco) e un angelo di sapienza (San Domenico). Si dispone a parlare del primo di essi. Premesso un cenno geografico sulla patria di Francesco, racconta del suo amore per la povertà e delle mistiche nozze di Francesco con lei. Mette in chiaro i pregi della povertà che da Cristo in poi parevano dimenticati e che Francesco fece nuovamente risplendere e ricorda i primi eroi del francescanesimo e le prime vicende dell’ordine due volte approvato dai pontefici, la predicazione di Francesco in Oriente, il miracolo delle stimmate e la gloriosa morte del Santo. Concluse le lodi di San Francesco, San Tommaso invita Dante a considerare le virtù di San Domenico, l’uomo che la Provvidenza volle dargli come compagno nell'opera di restaurazione della Chiesa. Ma i Domenicani si sono progressivamente allontanati dalla Regola, ricavando così ben poco frutto dalla vita conventuale: pochi soltanto sono rimasti fedeli al loro Fondatore.
 
  • CANTO XII (ancora cielo del Sole): questa volta è San Bonaventura che inizia a parlare. Bonaventura espone a Dante la vita del grande fondatore dell’ordine domenicano. Dice che è degno che si parli di Domenico ogni volta che si deve ricordare Francesco perché siano uniti nella lode come furono uniti nel servire la Chiesa. Accenna alla patria di San Domenico e ai miracoli che ne preannunziarono la grandezza, e alla sua opera di apostolo di Cristo: ricorda quindi come vivesse in povertà e combattesse fieramente l’eresia. Conclude San Bonaventura le lodi di Domenico, lodando di pari merito San Francesco, e segue biasimando l’ordine francescano.
 
  • CANTO XV (Cielo di Marte): Un’anima viene incontro a Dante e lo saluta con affettuose parole latine. Lo spirito si presenta subito come il fondatore della famiglia degli Alighieri, nonché suo trisavolo; gli descrive la piccola ma sobria e onorata Firenze dei suoi tempi, tesse una lode dei cittadini dell'epoca e delle loro mogli, per poi raffrontarli con la Firenze dei tempi di Dante e con i suoi corrotti cittadini. A quella tanto benefica e pacifica città Dio lo aveva donato e al fonte battesimale lo avevano chiamato Cacciaguida; aveva seguito l’imperatore Corrado, nella sua crociata, ed aveva avuto da lui il grado di cavaliere, dai nemici il martirio, da Dio la gloria dei cieli.
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