#Maturità

Una maturità che fa rinascere antiche emozioni.

5 giugno 2009

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Si torna a tre­mare. A sentire il cuore che batte mentre il dito scorre il tabellone e gli occhi si chiudo­no per un istante, prima di soffermarsi sul numero fatidi­co. A cercare il proprio voto al­lungando il collo, spingendo­si tra la ressa per capire com’è andata. o Maturità, si parte. Con una novità: quest’anno il punteggio finale sarà pubbli­co. Visibile a tutti. Come una volta. Niente più privacy, ma un ritorno al passato. o «E alla scuola della chiarezza e del ri­gore », dice il ministro Maria­stella Gelmini. L’ordinanza ministeriale numero 40 (il titolo: «istruzio­ni per lo svolgimento degli esami di Stato»), dice così: «L’esito dell’esame con l’indicazione del punteggio finale conseguito, inclu­sa la menzione della lode, è pub­blicato, per tutti i candidati, nell’al­bo di istituto sede della commissio­ne, con la sola indicazione del­la dizione 'esito negativo' nel caso di mancato superamen­to dell’esame stesso». o Ricapi­tolando: dal sessanta fino al cento con lode, tutti i voti sa­ranno resi pubblici e affissi nell’atrio di ogni scuola. Non era così lo scorso anno, quan­do, per disposizione dell’ex ministro Giuseppe Fioroni, al termine della prova — fatta eccezione per gli studenti con lode — ci si limitava a indica­re «esito positivo» per i pro­mossi, «esito negativo» per i bocciati. Per conoscere il pun­teggio di ogni candidato, biso­gnava andare in segreteria.Se il 2008 è stato l’anno dei voti «oscurati», ora si cambia. o È stato il ministro Mariastella Gelmini a insistere sulle nuo­ve regole: «Finisce l’epoca di un certo pedagogismo buoni­sta che vuole tutelare a tutti i costi il ragazzo laddove non ce n’è bisogno, visto che è maggiorenne e perfettamente in grado di assumersi la re­sponsabilità del proprio rendi­mento ». Avanti tutta. Con un’ordi­nanza dettagliatissima. E con la consulenza del Garante del­la privacy che non ha mai na­scosto il suo parere sul tema: «Da diversi anni — precisa Francesco Pizzetti — insistia­mo sul fatto che nessuna nor­ma di protezione dei dati im­pedisce la pubblicazione dei voti». Anzi: «Personalmente — continua Pizzetti — ho sempre ritenuto opportuno rendere pubblico il punteggio finale. E questo ai fini della trasparenza dell’operato dei docenti, del controllo sull’esa­me da parte dell’opinione pubblica, di un incentivo per i ragazzi e di un riconoscimen­to degli sforzi da loro fatti. Sia­mo contenti che il ministero dell’Istruzione sia tornato ad adottare certe misure».

Scritto da La Francy

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