Si torna a tremare. A sentire il cuore che batte mentre il dito scorre il tabellone e gli occhi si chiudono per un istante, prima di soffermarsi sul numero fatidico. A cercare il proprio voto allungando il collo, spingendosi tra la ressa per capire com’è andata.
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Maturità, si parte. Con una novità: quest’anno
il punteggio finale sarà pubblico. Visibile a tutti. Come una volta. Niente più privacy, ma un ritorno al passato.
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E alla scuola della chiarezza e del rigore », dice il ministro Mariastella Gelmini. L’ordinanza ministeriale numero 40 (il titolo: «istruzioni per lo svolgimento degli esami di Stato»), dice così: «L’esito dell’esame con l’indicazione del punteggio finale conseguito, inclusa la menzione della lode, è pubblicato, per tutti i candidati, nell’albo di istituto sede della commissione, con la sola indicazione della dizione 'esito negativo' nel caso di mancato superamento dell’esame stesso».
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Ricapitolando:
dal sessanta fino al cento con lode, tutti i voti saranno resi pubblici e affissi nell’atrio di ogni scuola.
Non era così lo scorso anno, quando, per disposizione dell’ex ministro Giuseppe Fioroni, al termine della prova — fatta eccezione per gli studenti con lode — ci si limitava a indicare «esito positivo» per i promossi, «esito negativo» per i bocciati. Per conoscere il punteggio di ogni candidato, bisognava andare in segreteria.Se il 2008 è stato l’anno dei voti «oscurati», ora si cambia.
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È stato il ministro Mariastella Gelmini a insistere sulle nuove regole: «Finisce l’epoca di un certo pedagogismo buonista che vuole tutelare a tutti i costi il ragazzo laddove non ce n’è bisogno, visto che è maggiorenne e perfettamente in grado di assumersi la responsabilità del proprio rendimento ». Avanti tutta. Con un’ordinanza dettagliatissima. E con la consulenza del Garante della privacy che non ha mai nascosto il suo parere sul tema: «Da diversi anni — precisa Francesco Pizzetti — insistiamo sul fatto che nessuna norma di protezione dei dati impedisce la pubblicazione dei voti». Anzi: «Personalmente — continua Pizzetti — ho sempre ritenuto opportuno rendere pubblico il punteggio finale. E questo ai fini della
trasparenza dell’operato dei docenti,
del controllo sull’esame da parte dell’opinione pubblica,
di un incentivo per i ragazzi e di un riconoscimento degli sforzi da loro fatti.
Siamo contenti che il ministero dell’Istruzione sia tornato ad adottare certe misure».
Scritto da La Francy