#Maturità

#Maturità 2015: a cosa serve il colloquio orale?

23 giugno 2015

Per la grande soddisfazione di tutti i maturandi, a prescindere dal risultato, le prove scritte si sono già concluse e, per molti, se ne sono già anche conosciuti gli esiti. Oltretutto, si sono aperte le danze degli orali con la prima giornata di colloqui, giusto per far intendere quanto poco manchi alla fine di questo ultimo, faticoso appuntamento scolastico. Per quelli che, comunque, devono ancora presentarsi di fronte alla commissione per l'episodio finale, ecco qualche considerazione che potrebbe rivelarsi utile.

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POSSONO INTERESSARTI:

La maggior parte dei 30 punti che possono essere attribuiti in seguito all'orale sono frutto di una buona capacità di esporre oralmente i concetti (sfruttando un buon italiano), di organizzare un discorso logicamente e in modo ordinato, di saper evidenziare i punti salienti di un argomento in modo essenziale, ma senza dilungarsi in dettagli fuorvianti, nonché di saper essere critici e di dimostrare una personalità sicura, professionale e matura.

Ovviamente, per dimostrare tutto ciò, bisogna poterlo applicare a degli argomenti solidi. Ecco perché è necessario comunque studiare, anche se i commissari vorranno valutare più attentamente queste caratteristiche che solo un'orale può risaltare. L'ideale sarebbe rendere l'esame orale sempre più simile ad un vero e proprio colloquio di lavoro e non è da escludere che, in futuro, la struttura dell'esame di Maturità non si trasformi in questo senso.

Detto ciò, per usare una metafora calcistica sperando che non sia di malaugurio per noi italiani, la fase a girone degli scritti si è conclusa: l'orale è adesso l'eliminatoria, l'ultima fase in cui giocarsi gli obiettivi prefissati, che siano la promozione o un buon voto. Buona fortuna a tutti!

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La realtà è che parlerai al massimo 7 minuti
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