#Maturità

Piccolo manuale di sopravvivenza alla Maturità. Capitolo Secondo. Parte Prima

3 ottobre 2016

2.1 Come organizzare il tuo tempo a scuola

Come prendere appunti:

Sia che il tuo insegnante sia un onnisciente che prima ancora di varcare la soglia della classe comincia ad inondarti del suo sapere, sia che si tratti di un insegnate che ti rende partecipe delle lezioni facendoti interagire e intervenire attivamente, sia che si limiti a leggere (o a farti leggere) quello che è scritto sul testo, in ogni caso prendere appunti è fondamentale.

1. Nel primo caso - insegnante onnisciente - gli appunti servono per integrare quello che è scritto sul testo; sicuramente ti rendi conto che sarebbe un peccato sprecare tutto questo sapere e sei molto affascinato dalle nozioni che il prof generosamente riversa su di te (inoltre, onestamente, sai che ti chiederà anche quello che non c’è sul libro. Anzi: soprattutto quello che non c’è sul libro!).

  • Come fare: l’ideale sarebbe che lo studente conoscesse già il contenuto del testo prima di fare lezione. Ma chi è quel teenager che non solo sta al passo con le lezioni ma le anticipa addirittura? (Se esiste, non è ancora stato inventato). Perciò restiamo ancorati alla realtà. Ormai hai la maturità per cogliere il guizzo di orgoglio che sbarluccica negli occhi di un professore quando sta dicendo una cosa che è convinto non sappia nessun altro; sarai facilitato in questo da frasi del tipo "anche se nel testo non c’è scritto", "come tutti sanno", "quando ero giovane mi sono occupato per anni di questo". Tentare di scrivere ogni singola parola non è ragionevole, ma si può, per esempio, indurre il professore a puntualizzare chiaramente quello che sta dicendo mostrando (non fingendo, mostrando!) interesse vivo e sincero per quello che tanto gli sta a cuore

2. Nel secondo caso - insegnante empatico - gli appunti serviranno a mettere in luce le interazioni che emergono tra gli argomenti, le sottolineature che il testo tralascia o considera scontate. Inoltre, avendo partecipato in prima persona alla "costruzione del sapere", ti dovresti sentire coinvolto: le conoscenze non saranno sterili nozioni ma tue “creature” che hai visto nascere e crescere… (okay, lasciamo stare, vaneggiamenti da professoressa).

  • Come fare: probabilmente il professore in questione userà la lavagna per fissare i concetti esplorati dalla classe e i contributi degli studenti. Ovviamente, in questo caso, ciò che è scritto alla lavagna va ricopiato nel quaderno degli appunti con riferimento alle pagine del testo che trattano quell'argomento. Se il professore, nonostante abbia una tecnica di insegnamento moderna e coinvolgente, non usa la lavagna, perché non suggerirlo? Magari proponendoti di andare alla lavagna per provarci in prima persona (tanto sei in quinta: che te frega se ti bollano come lecchino? Sii superiore!). Il professore apprezzerà la partecipazione e se non dovesse essere così e la tua uscita si trasformasse in una catastrofica interrogazione, non è colpa mia, ma tua che hai classificato come professore empatico e disponibile un Tyrannosaurus Rex.

3. Nel terzo caso - professore Libraio - gli appunti (più spesso le sottolineature sul testo) serviranno a farti comprendere che cosa realmente il docente consideri importante, che cosa considera superfluo e che cosa può essere saltato a piè pari. Queste lezioni sono le più pesanti e, agli occhi degli studenti, le più inutili. Per rendere proficuo anche questo tempo cerca di intervenire qualora qualcosa sul libro non ti risultasse chiaro. Ricorda infatti che ogni mancata interruzione da parte vostra verrà interpretata dal prof come "tutto chiaro e memorizzato".

Naturalmente, ora ho generalizzato di proposito: non esiste il professore onnisciente e neanche quello che si aggrappa sempre al libro. Tutti gli insegnati vorrebbero coinvolgere la classe e fare una lezione partecipata, ma non sempre ci si riesce: a volte la classe non lo consente, altre volte bisogna "correre" per rispettare il programma. Ma se un insegnante non è in grado di trascinare la classe, dovrebbero essere gli studenti a riportarlo sulla retta via, mettendosi in gioco e palesando interesse e coinvolgimento.

Perciò, a seconda di come sta procedendo la lezione e della "giornata" del tuo prof, adattati e prendi appunti adeguati.

Un’ultima sottolineatura va fatta ed è valida in tutti i casi. Gli appunti presi da altri non saranno mai buoni come quelli presi in prima persona. Neanche se si tratta del primo della classe. Innanzitutto, perché si impara molto di più prendendo appunti e, in secondo luogo, perché prendendo appunti in tempo reale si può capire se si ha veramente compreso un determinato argomento o meno. Gli appunti degli altri saranno utili in fase di ripasso (lo vedremo nel capitolo 3).

Cosa fare durante le interrogazioni:

la maggior parte degli studenti si rende conto troppo tardi che le interrogazioni dei compagni rappresentano l’occasione più importante per imparare e che limitarsi a seguirle con attenzione potrebbe essere sufficiente per prendere almeno sei nella propria verifica.

Tutti i prof sono fissati su alcuni argomenti e tutti i libri hanno argomenti spiegati male. Seguire con attenzione le interrogazioni degli altri, appuntandosi non solo le domande ma anche le correzioni dell’insegnante, sarà l’arma vincente sia per capire quali sono gli argomenti "caldi" sia per correggere il tiro nel caso alcuni argomenti siano stati trattati dal testo in maniera inesatta o troppo superficiale.

Leggi il capitolo secondo, parte seconda.

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