#Maturità

Piccolo manuale di sopravvivenza alla Maturità. Capitolo Sesto

12 dicembre 2016

6. La tesina: un’arma a doppio taglio

Personalmente, penso che la tesina sia una bella occasione per far vedere quanto vali, per far capire quali sono i tuoi interessi  e per approfondire delle tematiche che ti attirano.

Sarebbe bene che la tesina (pardon: l’approfondimento interdisciplinare) "toccasse" tutte le discipline, ma bisogna stare attenti a non forzare troppo la mano in questo senso per non apparire ridicoli (tipo tesine su Ungaretti che hanno come argomento di alimentazione il salame Ungherese).

Scegliete un argomento che vi interessa davvero e preparatevi a rispondere alla domanda "Perché hai scelto questo argomento?". Badate bene che la risposta non può essere: "Perché due giorni fa, quando ho realizzato che non avevo ancora cominciato la tesina, ne ho trovato una già pronta in internet".

A questo proposito ricorda che i professori non sono (tutti) delle vecchie cariatidi che faticano ad usare persino il telecomando della TV: quasi tutti hanno confidenza con il PC, la maggior parte di loro se la cava anche con gli smartphone di ultima generazione e (sorpresa!) qualcuno ha una dipendenza tecnologica pari a quella dei teenagers più fumati. Per cui niente di più facile, in caso di copiatura, sgamare gli incauti con una ricerca internet in tempo reale con lo smartphone.

Personalmente, quando ho fatto gli esami di maturità, ho apprezzato molto gli studenti che riuscivano a trasformare la loro tesina in un piccolo progetto. Per esempio, non si limitavano a parlare di una località ma proponevano un tour della località stessa, corredando l’esposizione con volantini fatti ad hoc da loro stessi per l’occasione. Non sempre è possibile arrivare a questi livelli, ma trovo comunque importante che ci sia qualcosa di tangibile che dimostri che lo studente si è appassionato all'argomento. Se parli di un cibo, portalo con te (a meno che non sia un’impepata di cozze!), se parli di un autore, entra in aula tenendo tra le mani un suo testo (bello liso, mi raccomando, non ancora col cellophane!).

La presentazione che spesso accompagna la tesina può essere molto utile ma, mi raccomando, non vitale (ci possono essere dei problemi tecnici e tu non puoi, in questo caso, andare in panico perché non hai più la tua copertina di Linus). La presentazione deve comunque essere breve. Ricorda di cronometrare il tuo discorso che non può durare più di dieci minuti. Alcune commissioni, sforati i 15 minuti, interrompono il candidato (sarebbe triste e, diciamolo, anche un po’ imbarazzante). Tutte le commissioni, dopo 20 minuti di esposizione, cominciano a spazientirsi.

La presentazione ha più scopi:

  • attirare l’attenzione del lettore con immagini accattivanti (non la foto fatta in gita da vostra nonna), di buona qualità (che brutto vedere i pixel sgranati!) e sopratutto opportune (se state parlando della Florida non potete mettere la foto di una spiaggia caraibica… è successo!)
  • deve permettere a chi perde il filo di riprenderlo immediatamente, perciò deve contenere poco testo (massimo tre righe a slide). Il testo può avere formati diversi per mantenere viva l’attenzione del lettore
  • le animazioni risultano spesso pesanti e inopportune ma se c’è qualche brevissimo filmato (senza esagerazioni), può starci.
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