Buongiorno maturandi,
sono Elisa, oggi è un mercoledì mattina scolastico come un altro. Sono le 12 e vi sto scrivendo mentre il resto della classe sta finendo il tema. Uno strano silenzio, saturo di concentrazione, aleggia fra i banchi. La maggior parte delle persone pensa che uno dei posti migliori per riflettere sia sotto la doccia, ed è vero, ma ho scoperto che anche questo non è male: vedere 27 persone in silenzio.. c'è chi scrive, chi guarda il cellulare di nascosto, chi ha già consegnato e studia un'altra materia. Tutti sono concentrati, nessuno parla, è davvero un momento raro. All'intervallo abbiamo festeggiato l'ultimo compleanno dell'anno, ora siamo tutti maggiorenni, forse più responsabili di quanto vorremmo. Quest'anno gli addobbi della classe sono piuttosto scarni: c'è solo un alberello addobbato in modo piuttosto abominevole, fino a pochi giorni fa, oltre alle luci e a un cappello di carta a punta aveva anche due righe "T" a mo' di braccia e occhi e bocca di carta attaccati con lo scotch. Poi per fortuna qualcuno ha avuto la decenza di togliere queste ultime cose.
Sono le 12.15, è passato un quarto d'ora ma niente è cambiato.. il silenzio regna sovrano, tutti sono chini sui loro banchi. Penso che la ricorderò così la mia classe: non le litigate per verifiche ed interrogazioni, ma vorrei congelare questo momento quasi fuori dal tempo. Fra poco tutti avranno consegnato, la classe si rianimerà poco prima del suono della campanella della fine delle lezioni, ci saranno ancora diversi giorni come questo, ma non tanti in confronto a quelli che abbiamo già passato. La nostra vita sta davvero per cambiare totalmente? L'esame di maturità è davvero l'ultimo ostacolo prima di poter raggiungere una sorta di autonomia nel programmarsi la vita?
Mentre arrivo al culmine della mia riflessione filosofica la campanella suona davvero, tutti consegnano e si preparano per andare a casa, faccio anche io lo stesso, perché cavolo c'è poco tempo per le riflessioni sul senso della vita, qui c'è una verifica al giorno!!!!
