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Dispersione universitaria: circa un ragazzo su quattro non si iscrive al secondo anno di università

23 luglio 2015
E’ risaputo, la scelta dell’università è forse la più difficile con cui la maggior parte degli studenti si deve scontrare. Scegliere non è sempre immediato, spesso anche dopo la maturità molti di noi non hanno la più pallida idea di cosa fare. Colpa delle superiori? Forse, ma resta il fatto che le cifre sono allarmanti. Bisogna però precisare che il fatto che se un ragazzo su quattro non si iscrive al secondo anno non vuol dire che egli abbandoni gli studi. La statistica infatti proviene dai singoli atenei e non tiene conto dei ragazzi che si iscrivono da qualche altra parte. secondo anno di università Resta il fatto, però, che l’Italia ha un tasso di abbandono scolastico disarmante, le università non sempre riescono a tener testa alle richieste degli studenti a fronte di finanziamenti statali miseri e che, al giorno d’oggi, il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo. Come se non bastasse, ormai trovare un posto di lavoro senza laurea risulta abbastanza complicato. La situazione non è così ovunque. In alcune università particolari, tipo l’Università Venezia Iuav o il Politecnico di Milano, dove forse la scelta è meno azzardata, il tasso di abbandono scende notevolmente. Dall’altra parte, atenei tipo Reggio Calabria, La Pathenope di Napoli, l’Università de L’Aquila, di Sassari e Foggia registrano un tasso di abbandono del 62%, quasi due ragazzi su tre. Insomma, come già detto abbondantemente, questi problemi devono essere risolti concretamente, servirebbe una riforma che miri concretamente a migliorare questa situazione ormai disperata.

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