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Lavori creativi: le professioni dei corsi della scuola di Arti Visive

7 giugno 2017

Lavori creativi: qual è la professione che fa per te?

Se il tuo sogno nel cassetto è quello di fare un lavoro creativo, ma non hai ancora deciso quale professione fa per te, allora sei nel posto giusto! In questo articolo, infatti, continueremo ad andare alla scoperta dei corsi della Scuola di Arti Visive dello IED che, solo nella città di Milano, offre ben 7 opzioni diverse (a cui si aggiungono fotografia e grafica che sono sia in italiano che in inglese) tra cui scegliere ai ragazzi che sono alla ricerca di un corso post diploma. Dopo aver approfondito i corsi più classici (li trovi cliccando qui) è il momento di scoprire le professioni più creative all’interno delle figure formate dallo IED. Vuoi tutte le informazioni sulle iscrzioni? Le trovi qui:  www.ied.it/professione/professioni-creative-come-scegliere Adesso vediamo insieme cosa si impara e quali sono gli sbocchi nel mondo del lavoro per i vari corsi della scuola di Arti Visive.

Lavori creativi: come diventare Video Designer

Iniziamo subito da una figura professionale non solo creativa, ma di certo anche richiesta dal mercato del lavoro: il Video Designer. Ecco come ha risposto il coordinatore del Corso di Video Design di IED Piergiorgio Gay: Diventare Video Designer: quali competenze occorre avere per poter seguire i corsi senza difficoltà? Tutti i corsi tecnici partono dalle basi dell’uso delle telecamere e dei software, per cui è anche possibile non avere conoscenze tecniche avanzate. Un minimo di cultura generale aiuta lo studente nel percorso didattico, insieme ad una conoscenza base della storia del cinema e dello spettacolo. Poi, ovviamente occorre essere curiosi di tutto quello che ci circonda: musica, libri, film, arte…Voglia di conoscere la realtà che viviamo e urgenza di raccontarla per immagini. Come si diventa Video Designer: quali sono le esperienze pratiche che si svolgono durante i corsi? Il modello formativo alterna la didattica frontale tradizionale ad attività di laboratorio e di sperimentazione pratica attraverso progetti individuali o di gruppo. Questo fa sì che gli studenti imparino a lavorare in team, anche multidisciplinari. Il metodo IED, basato sul learning by doing e sulla cultura del progetto, permette agli studenti di applicare da subito le conoscenze acquisite e tradurle in competenze progettuali, indispensabili nel mondo del lavoro. L’obbiettivo quindi è l’autonomia progettuale: apprendere la gestione delle diversi fasi di sviluppo della propria idea, dal concept alla realizzazione finale di un video. Quali competenze si acquisiscono con i vari corsi? Il corso forma videomaker in grado di utilizzare senza problemi tutte nuove tecnologie applicando le tecniche multimediali e digitali proprie dei settori del video, della video arte e delle arti performative. Alla fine del corso ogni studente sarà in grado di utilizzare tutti gli strumenti metodologici e critici adeguati allo sviluppo dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate, attraverso la sperimentazione artistica, in particolare in relazione alle tecniche di regia, fotografia, ripresa e montaggio, alle tecniche di missaggio, e in generale alle tecniche di lavorazione e di produzione dello spettacolo. Lavori creativi: quali sono gli sbocchi professionali per chi sceglie il corso di video designer? Un Video Designer che si affaccia nel mondo del lavoro non ha che l'imbarazzo della scelta: realizzazione di filmati istituzionali per enti pubblici e grandi aziende; sigle e spot per reti televisive e filmati con caratteristiche “viral” per la rete; video per eventi e convention di aziende; format grafici di programmi televisivi; filmati di concept art; vjing, installazioni interattive, percorsi e allestimenti mussali, filmmaking per la produzione di corti, mediometraggi, fino alla realizzazione di un lungometraggio; video per lo spettacolo, per il teatro, per le sfilate di moda. Il Video Designer può occuparsi di due aspetti diversi del linguaggio video: la regia di prodotti audiovisivi classici (fiction, documentari, spot pubblicitari...) e la produzione di video interattivi/performativi per la videoarte e gli eventi.

Lavori Creativi: come diventare Sound Designer

Se, invece, è il suono ad attrarti in particolar modo e non sei un fan delle immagini, allora il corso della Scuola di Arti Visive IED che potrebbe fare al caso tuo è quello in Sound Design. Abbiamo chiesto al suo coordinatore, Painè Cuadrelli, di spiegarci meglio di cosa di tratta. Lavori creativi Professioni creative: cosa fa un Sound Designer? Il sound designer è un professionista che si occupa di concepire, progettare e realizzare contenuti audio legati a diversi media e linguaggi, dagli audiovisivi (film, format televisivi, cartoni animati) a videogame, installazioni interattive, rappresentazioni (teatro, danza), e progetti di comunicazione (mostre, eventi, sfilate di moda). Quali passioni potrebbero spingere un candidato ideale ad iscriversi? Per accedere al corso di sound design è indispensabile una forte motivazione, oltre al desiderio di espandere le proprie conoscenze in ambito audio e la predisposizione a lavorare in gruppo. Una sensibilità all'ascolto è importante e verrà sviluppata durante il corso. Non sono richieste competenze tecniche pregresse. Resta di vitale importanza la passione per tutto ciò che suona, in natura, nei vari media, nella musica e apertura sui diversi linguaggi della comunicazione, non solo audio. Quali competenze si acquisiscono con i vari corsi? Durante i corsi si svolgono sia esercitazioni tecnico/pratiche con gli strumenti di registrazione, montaggio e post-produzione audio (hardware e software), oltre a visite in studi di registrazione e progetti in collaborazione con altri corsi e committenze esterne. Lavori creativi: quali sono gli sbocchi professionali per chi sceglie il corso di sound designer? Una volta terminato il corso si possono intraprendere diversi percorsi professionali: dall'integrazione in studi di produzione e post produzione audio, radio, tv, alla libera professione in settori come videogame, consulenze audio, sound design applicato a design industriale o comunicazione.

Lavori Creativi: come diventare un animatore in CG

Se pensi, invece, che la tua strada sia quella dell’animazione, allora il corso IED che fa per te potrebbe essere quello in CG ANIMATION. Ecco cosa ci ha raccontato il coordinatore Alessandra Ronco. Lavori creativi 1 Corso in CG Animation: occorre avere delle competenze pregresse? Tutto quello che serve lo si impara durante i corsi, serve solo tanta passione, voglia di fare e di imparare. Soprattutto all'inizio aver voglia di finire lezione e tornare a casa o fermarsi a scuola per esercitarsi il più possibile. La curiosità infine è la cosa che muove il mondo e anche questa professione, senza saremmo degli automi. Quali passioni potrebbero spingere un candidato ideale ad iscriversi? Cinema, videogiochi, animazione, fumetti, arte... e soprattutto notti insonni davanti al pc. Voler realizzare il proprio mondo, il proprio spazio e le proprie idee. Chi dice che non esistono elfi e folletti, non vorrete credere che siamo gli unici esseri nell'universo... Diventare un CG Designer: Che esperienze pratiche che si svolgono durante i corsi? La maggior parte del corso è pratica, ovviamente soprattutto all'inizio ci sono discipline teoriche ma se non si conoscono i colori complementari o non si sa comporre un'immagine difficilmente si riescono a produrre elaborati degni di nota. Quali competenze che si acquisiscono con i vari corsi? Tutte le competenze necessarie per lavorare nel mondo della pubblicità, dei videogiochi e nella cinematografia. Lavori creativi: quali sono gli sbocchi professionali per chi sceglie il corso di GC Animation? Game Artist e Designer, Concept 3D Artist, Modeller 3D, Character Designer e 3D Animators, Texture, Shader e Lighting Artist, VFX Compositors e VR Artist.  

Lavori Creativi: chi è e come diventare Interaction Designer

Lavori creativi 2 Infine, ecco un’opzione davvero insolita: il corso IED di Interaction Design. La coordinatrice Noemi Simonetti ci ha spiegato qualcosa in più su cosa si impara e su quali sono gli sbocchi sul mercato del lavoro per coloro che cercano una professione in quest’area, Quali competenze occorre avere per poter seguire i corsi di Interaction Design senza difficoltà? Saper usare un computer ed avere una buona apertura mentale. Quest’ultima per comprendere al meglio le dinamiche di questo percorso di studi e "divertirsi" con esso. Corso di Interaction Design? Quali passioni potrebbero spingere un candidato ideale ad iscriversi? Passione per lo sviluppo software (in tutte le sue sfumature), l’interattività, il desiderio di creare e sviluppare da zero in ogni aspetto ed accettare la sfida delle nuove frontiere tecniche e dei nuovi "codici". Diventare Interaction Design: quali esperienze pratiche si svolgono durante i corsi? L’aspetto notevole di questo corso è l’approccio da parte dello studente. Materie teoriche vi sono ma le materie cardine, quelle che poi comporranno il suo percorso scolastico prima e lavorativo dopo si svolgono su progetti ed esperienze. In questo modo si solidifica la parte teorica con l’applicazione concreta andando a lavorare su un tema molto importante come il problem solving (risoluzione di problemi). Quali competenze si acquisiscono con i vari corsi? Un Interaction Designer acquisisce competenze su varie sfumature e sarà lui stesso a seguire ed approfondire il percorso lavorativo più consono. Può diventare uno sviluppatore di interfacce e portali web, può creare piattaforme web (sia per il pubblico che solo aziendali), sviluppare app iOS/Android, sviluppare giochi 2D (ma con basi per il 3D) oppure occuparsi della creazione e sviluppo di interazioni ad ampio spettro (da Musei, ad eventi specifici) utilizzando tecnologie come Arduino. Infine può occuparsi anche della sola UI & UX se particolarmente adatto a tale ruolo. Lavori creativi: quali sono gli sbocchi professionali per chi sceglie il corso di Media Designer? Ampi, ampi, ampi… Già dopo il primo anno molti studenti iniziano a lavorare mentre quando arrivano al terzo sono in pratica quasi tutti in gioco o presso aziende o creandole loro stessi. Il punto di forza di un Interaction Designer è sia nelle possibilità lavorative sia in quelle che può auto-crearsi. Molti studenti talvolta pubblicano app per esercizio e iniziano già a guadagnare.
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