Lavoro all'estero per i giovani italiani: scappano o fanno bene?

I giovani italiani cercano lavoro all'estero perché sono svogliati, sono dei fannulloni che non hanno voglia di combattere per un Paese migliore. Quante volte ci siamo sentiti dire da adulti o anziani questa frase? Troppe. Ma le cose non stanno realmente così. A fare un po’ di chiarezza in questa situazione è l’ultimo studio dell’Istituto Toniolo di Milano. Gli adulti, e soprattutto i più anziani di loro, sono profondamente ed intimamente convinti che i ragazzi che si laureano e vanno all’estero, in realtà, stiano scappando, perché si tratta di persone pigre che non sono capaci di apportare alcun cambiamento alla propria vita. Ebbene, secondo la ricerca sopra citata, da oggi possiamo dire queste considerazioni partono da banali pregiudizi senza un minimo di verità. Perché la realtà è tutt’altra, ed è forse più allarmante di questa supposizione. Infatti, come vi abbiamo raccontato, in Italia attualmente lavora uno studente universitario su tre! [caption id="attachment_210554" align="aligncenter" width="521"] Lavoro all'estero[/caption] Chiave di questo rapporto è una semplice domanda, che vi riassumo così: pensate che ci possa essere un cambiamento radicale in Italia nei prossimi tre anni? La maggior parte degli intervistati, se non la totalità, ha dichiarato di no, o comunque di non essere molto fiducioso. L’interpretazione di questi dati ha sconvolto le credenze delle generazioni più anziane. I giovani italiani non scappano perché fannulloni, ma perché sono convinti che niente possa cambiare. I giovani di oggi sono particolarmente irremovibili su questa questione. Non hanno visto dei cambiamenti significativi negli ultimi anni e sono sicuri che nei prossimi la situazione possa solo peggiorare. Se venisse intravista, invece, la possibilità di cambiare, essi non partirebbero. La colpa sembra quindi essere non è dei giovani, ma delle generazioni che ci hanno preceduto. C’è però chi vede qualche possibilità dietro questi dati tragici. Alessandro Rimassa, su Linkiesta, ha infatti scritto che dietro questa moltitudine di giovani che si allontana dalla patria c’è una nuova generazione di imprenditori che aspetta solo il momento giusto per tornare e potersi, un giorno, riscattare.