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Record di 100 e lode alla maturità per il Sud, ma qualcosa non torna

5 agosto 2015
Il Miur ha appena rilasciato le statistiche riguardanti i voti di maturità degli ex studenti, ma qualcosa non torna. Sta ormai spopolando su Facebook la notizia che, secondo le ultime statistiche del Ministero dell’Istruzione, il Sud Italia sia andato molto meglio agli esami di maturità rispetto al Nord Italia. La notizia è rimbalzata su tutti i social, arrivando anche a gente che ha arricciato il naso appena è venuta a saperlo. Perché? Semplice: Puglia e Campania si attestano come le regioni con il più alto tasso di 100 e lode. [caption id="attachment_210261" align="aligncenter" width="593"]voti maturità Fonte foto: Corriere della Sera[/caption] Eppure, i risultati delle prove Invalsi dipingevano un quadro del tutto diverso, mostrando un'Italia sì divisa in due, ma con esiti diametralmente opposti. Secondo i dati raccolti, infatti, gli studenti del Sud, ma soprattutto di Abruzzo, Molise, Campania e Puglia, hanno avuto performance decisamente inferiori rispetto a quelli del Nord. La domanda, quindi, sorge spontanea. Come è possibile che in seconda superiore i nostri coetanei meridionali siano notevolmente più indietro dei nostri colleghi del Nord e che la situazione si ribalti alla fine della quinta? La notizia di un aumento del voto medio di maturità aveva già fatto scalpore qualche giorno fa, al punto da farci porre una domanda più che lecita: “Studenti di oggi e di ieri, chi studia di più?”. Il Corriere della Sera, dopo aver riportato la notizia dei 100 e lode, ha intervistato due insegnanti, uno di Torino e uno di Bari, sottoponendo questi risultati paradossali. La professoressa di Bari si è subito messa sulla difensiva, dichiarando che voti così alti “non sono assolutamente da imputare alla generosità dei professori, è solo una questione di logica e di buon senso”. Secondo lei, come è giusto che sia, il Miur ha stabilito che i voti debbano oscillare tra 1 e 10, quindi agli studenti deve essere fornita la concreta possibilità di ambire a quei risultati. Il docente di Torino ha risposto quasi analogamente, affermando che nelle scuole del Nord Italia bisogna avere anche il coraggio di dare un 10, quando è meritato. Insomma, il ministero dovrebbe forse domandarsi perché ci sia questo divario tra i risultati inferiori alla media di fine seconda e i 100 e lode doppi rispetto al resto d’Italia: infondo è una questione di correttezza sia per gli studenti del Nord, sia per quelli del Sud perché è essenziale che il voto di maturità sia uniforme in tutta Italia.  

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