#Orientamento

Rivoluzione Curriculum: non conta più da che università arrivi!

8 ottobre 2015

Stiamo forse andando verso una rivoluzione di come sia comunemente pensato il curriculum? Sembrerebbe proprio di sì e alcune aziende molto rinomate hanno già intravisto la strana, curriculum muti. Con questa affermazione non vogliamo dire che i curriculum saranno bianchi, ovviamente, ma che verrà tralasciato uno dei dati che, forse, al momento, hanno più presa nella scelta dei lavoratori. Stiamo parlando dell’ateneo in cui ci si è laureati o diplomati. La prima azienda che ha deciso di utilizzare questo metodo di valutazione dei curriculum è la Deloitte, che  Wikipedia definisce come “un'azienda di servizi di consulenza e revisione, la prima nel mondo in termini di ricavi e numero di professionisti”. In pratica, nel curriculum, potranno essere inseriti tutte le esperienze lavorative svolte e il voto di laurea o di diploma, ma non verrà più concesso di indicare l’istituto. Il motivo? È davvero molto semplice. L’azienda ha notato che, nella selezione dei candidati, venivano sempre considerati in maniera preferenziale quelli che provenivano da atenei prestigiosi, molto spesso anche privati. Bastava dire nomi tipo Oxford, Harvard, Cambridge o altre e ci si ritrovava assunti senza alcun problema.

curriculum

Il punto, secondo l’azienda, è che, in questo modo, venivano penalizzati i candidati che non si erano potuti permettere università così prestigiose ma che, paradossalmente, potevano valere come gli altri se non di più. Il principio di base penso che sia abbastanza corretto. Bisogna cercare di basarsi solo sulla meritocrazia. È corretto cercare di eliminare la disparità che potrebbe derivare dalle possibilità economiche della famiglia di provenienza ma, allo stesso tempo, il sistema potrebbe presentare una falla. Tutti noi sappiamo che la difficoltà dei vari atenei non sia, purtroppo, la stessa. Laurearsi con voti alti in alcune è relativamente più facile che in altre. A questo punto, presentando solo il punteggio, il problema della meritocrazia non si risolve, anzi, viene ribaltato. Il tipico caso di eliminiamo un problema facendolo uscire dalla porta, ed esso rientra dalla finestra.

Voi cosa ne pensate? Questo sembra proprio un argomento caldo che si allinea a quello di cui abbiamo già parlato cioè gli stipendi più alti o più bassi in base all'università di provenienza.

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