Sembra che il "modello francese" di cui abbiamo parlato come modalità alternativa al test d'ingresso alle università non sia davvero solo un'utopia, ma che presto si arriverà a concretizzarlo.
A dirlo è stato Marco Mancini, capo del dipartimento di formazione superiore e ricerca del Miur, che ha rivelato che, dopo essersi consultati a lungo con studenti ed associazioni rappresentative degli universitari, si è giunti alla conclusione che questo "modello alla francese" possa andare bene anche per le università italiane.
Ma in cosa consisterebbe? (Vi starete probabilmente chiedendo voi! ) nel abolire finalmente o sfortunamente (a seconda dei punti di vista) il test d'ingresso, ma svolgere un grandissimo esame sulle materie studiate fino al momento del test che verrà effettuato al termine del primo anno universitario - che si potrà effettuare solamente due volte - e che decreterà se potrete proseguire gli studi in quella università o no.
Insomma, i numeri chiusi restano, ma forse a qualcuno andrà bene così . Ricordiamo infatti che a volte proprio i numeri chiusi permettono una migliore gestione degli studenti e della università - come ci aveva ricordato quella docente che aveva proposto i test d'ingresso anche per le facoltà umanistiche.
Probabilmente l'esordio del modello francese non sarà il prossimo anno, ma a breve le cose potrebbero cambiare. Voi tenetevi aggiornati!
Voi ritenete però che questo sia un metodo migliore dei test d'ingresso per selezionare gli studenti? Scrivetecelo nei commenti qui sotto!
