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Direttiva sul copyright approvata dal Parlamento UE: cosa succede a GIF, meme e video

12 settembre 2018

Direttiva UE sul copyright: cosa cambia per GIF e meme adesso che è stata approvata

Il Parlamento dell'Unione Euorpea, oggi 12 settembre, ha definitivamente approvato la direttiva sul copyright riguardante il mercato digitale, il che comporterà cambiamenti anche sui video, meme e gif. La direttiva, dopo il primo rinvio di luglio, è stata votata nella mattinata di oggi e ha ricevuto 438 voti favorevoli e 226 contrari. Subito moltissimi utenti sono insorti sul web, lanciando anche l'hashtag #SaveTheInternet su Twitter. I meme e le Gif sono in pericolo? Wikipedia chiuderà nuovamente? Ci saranno cambiamenti per fanpage, fan art e tutte le pubblicazioni sui social network? Ecco tutto quello che dove sapere! Non perdere gli aggiornamenti sulla direttiva sul copyright: [caption id="attachment_316687" align="alignnone" width="600"]Direttiva UE sul copyright Direttiva UE sul copyright[/caption]

Direttiva UE sul copyright: le modifiche introdotte

La direttiva UE era già stata al centro di numerose critiche ed era stato oggetto di un intenso dibattito tra esperti di diritto, attivisti, piattaforme online e grandi gruppi editoriali e dell’intrattenimento. La direttiva ha voluto riformare le norme sul copyright digitale, ferme al 2001. La normativa ha il pregio di armonizzare le leggi in materia nei singoli stati, dando basi comuni più chiare sulle quali ogni stato può poi elaborare le proprie leggi. Andiamo a vedere che cosa prevedevano gli articoli 11 e 13 che garantiscono la comprensione dell'intera direttiva in questione:
  • L'articolo 11 voleva provare a bilanciare diversamente il rapporto tra le piattaforme online e gli editori, che da tempo lamentano di subire uno sfruttamento dei loro contenuti da parte delle prime nei loro servizi e senza un adeguato compenso. La direttiva dice che ogni stato membro deve assicurarsi che gli editori ricevano compensi “consoni ed equi” per l’uso dei loro materiali da parte dei “fornitori di servizi nella società dell’informazione”, cioè le aziende di Internet.
  • L'articolo 13 prevede che le piattaforme online esercitino una sorta di controllo sui contenuti caricati dai loro utenti, in modo da escludere la pubblicazione di contenuti protetti dal diritto d’autore e sul quale gli utenti non detengono diritti. L’idea è che ogni fornitore di servizi online si doti di un sistema simile a “Content ID”, la tecnologia utilizzata da anni da YouTube proprio per evitare che siano caricati video che violano il copyright sul suo sito. In ogni caso, sono coinvolti solo le gif, i video e le meme utilizzati a livello commerciale che non rispettino le regole sul copyright vengano bloccate da parte delle piattaforme informatiche.
Sono già moltissimi i partiti che si sono schierati contro questa decisione. In particolare perché l'articolo 13 andrebbe a limitare di molto la possibilità di caricamento dei contenuti da parte degli utenti (anche se ripetiamo, solo quelli utilizzati per scopi commerciali). Ogni volta, infatti, le piattaforme dovrebbero sottoporre i contenuti (compresi gif, meme e video) ad un vaglio di un dispositivo che ne verificherebbe l'autenticità.
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