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Singolare e plurale: come si trasformano le parole

3 settembre 2018
Facile parlare di singolare e plurale ma sicuri di conoscere le regole su come si trasformano le parole? In italiano, la maggior parte delle parole ha una forma singolare e una plurale e per trasformarle basta sapere se il nome è maschile o femminile. Non ci credete? Ecco alcuni semplici esempi che vi faranno cambiare idea e vi aiuteranno a non commettere più errori di questo tipo. 1. Se un nome è maschile e finisce per “o”, il plurale si forma togliendo la vocale “o” e sostituendola con la “i”.
  • Amic-o, Amic-i
  • Buon-o, Buon-i
2. Se invece è femminile, alla “a” finale” si sostituisce la “e”.
  • Perl-a, Perl-e
  • Piant-a, Piant-e
Questi sono i casi in assoluto più semplici: in italiano ci sono, infatti, tre classi di nomi che seguono tre diverse regole: Prima classe: i nomi singolari che terminano in -a formano il plurale in -i se sono maschili, in -e se sono femminili.
  • problem-a, problem-i
  • cas-a, cas-e
Seconda classe: i nomi maschili e femminili singolari che terminano in -o formano il plurale in -i.
  • salut-o, salut-i
  • man-o, man-i
Terza classe: i nomi maschili e femminili che al singolare terminano in -e formano il plurale in –i.
  • bicchier-e, bicchier-i
  • chiav-e, chiav-i
Tutto chiaro? Ora dovrebbe essere molto più semplice trasformare i nomi: singolare e plurale non saranno più un problema. Ecco altri argomenti di grammatica che possono interessarti:
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