Facile parlare di
singolare e plurale ma sicuri di conoscere le regole su come si trasformano le parole?
In italiano, la maggior parte delle parole ha una forma singolare e una plurale e per trasformarle basta sapere se il nome è maschile o femminile.
Non ci credete? Ecco alcuni semplici esempi che vi faranno cambiare idea e vi aiuteranno a non commettere più errori di questo tipo.
1. Se un nome è maschile e finisce per “o”, il plurale si forma togliendo la vocale “o” e sostituendola con la “i”.
- Amic-o, Amic-i
- Buon-o, Buon-i
2. Se invece è femminile, alla “a” finale” si sostituisce la “e”.
- Perl-a, Perl-e
- Piant-a, Piant-e
Questi sono i casi in assoluto più semplici: in italiano ci sono, infatti, tre classi di nomi che seguono tre diverse regole:
– Prima classe: i nomi singolari che terminano in
-a formano il plurale in
-i se sono maschili, in
-e se sono femminili.
- problem-a, problem-i
- cas-a, cas-e
– Seconda classe: i nomi maschili e femminili singolari che terminano in
-o formano il plurale in
-i.
- salut-o, salut-i
- man-o, man-i
– Terza classe: i nomi maschili e femminili che al singolare terminano in
-e formano il plurale in –
i.
- bicchier-e, bicchier-i
- chiav-e, chiav-i
Tutto chiaro? Ora dovrebbe essere molto più semplice trasformare i nomi: singolare e plurale non saranno più un problema.
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