#Diario del Professore

Buoni propositi per un professore... In realtà ne basta uno solo!

30 dicembre 2015

Buoni propositi per il 2016? Non dire mai: "Lascia perdere, non fa per te" ai miei ragazzi. (ma anche, solo) Non dire mai "Lascia perdere, non fa per te", a un tuo studente

E insomma l'altra sera c'era la cena di Natale, e una tavola piena di ogni ben di dio, e tutti i parenti lì intorno. Bene. Prende la parola uno degli zii, e si rivolge a me. "Lascia perdere, non fa per te", dice. Si riferiva al fatto che da un po' ho cominciato a suonare, e insieme alla mia ragazza abbiamo messo su un duo e ogni tanto facciamo qualche serata nei locali, in cambio di una birra e un panino. Anche se lo facciamo perché ci piace, perché ci divertiamo. Anche se abbiamo cominciato da pochissimo, e stiamo ancora imparando: "Lascia perdere, non fa per te", mi ha detto. Lui, lo zio, è anche un tipo simpatico. Un buontempone, uno che ha sempre la battuta pronta. Ma intanto: "Lascia perdere, non fa per te".

Ed è stato lì che mi è venuto in mente. Quante volte, noi prof, facciamo la stessa cosa. Quante volte, in modo esplicito o implicito, diciamo ai nostri ragazzi "Lascia perdere, non fa per te". Quante volte manco ce ne accorgiamo e quelle ali che sbattono lì timidamente davanti a noi, noi ZAC!, gliele tarpiamo.

Senza farlo apposta, senza cattiveria il più delle volte. Anzi spesso magari con la buona intenzione di indirizzarli verso qualcosa di più adatto a loro, secondo noi. Ma ci capita. Lì che mi è tornata in mente quella scena meravigliosa del film La ricerca della felicità, quando Will Smith dice al figlio piccolo:

Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto. Adesso vi racconto questa.

All'ultimo consiglio di classe dovevamo compilare il cosiddetto "consiglio orientativo" per le terze. C'era una sezione in cui ogni insegnante doveva mettere una spunta alla propria materia, se per caso aveva riconosciuto nell'alunno in questione una qualche potenzialità nella propria disciplina. Non: se era già bravo, se era già capace. Se aveva delle potenzialità: possibilità, in futuro, di migliorarsi. Impegnandosi, studiando, provando, di fare qualcosa di bello. Beh, solo io e un altro paio di prof abbiamo messo qualche spunta nelle nostre materie. Ci sono stati prof che non hanno messo nessuna spunta. A nessun alunno. Certo, a meno di non avere in classe un qualche emulo di Leonardo o di Zlatan Ibrahimovich, non è possibile che ogni ragazzo abbia potenzialità in tutto. Ma è anche impossibile che su un'intera classe nessuno, e dico nessuno, abbia alcuna potenzialità nella tua, di materia. Di errori, come tutti, ne facciamo tanti. Anzi noi prof forse ne facciamo anche di più. Ma se ce n'è uno di veramente imperdonabile nel nostro lavoro è questo: non saper vedere.

Non riconoscere la piccola, minuscola scintilla di luce che ci può essere in quei piccoli occhi. Non saper leggere, in mezzo a tante parole confuse, la frase che dice cosa potrebbe essere domani quel libro lì che abbiamo davanti, aperto. Non saper dire chi è, quel ragazzo che abbiamo di fronte tutte le mattine.

Per questo, di buoni propositi per l’anno nuovo ne voglio avere solo uno, uno soltanto: ricordarmi che c'è sempre qualcosa di bello, in quei ragazzi. Anche se sono ancora così goffi. Che c'è sempre qualcosa di grande, anche se sono ancora così piccoli.

Ah, e naturalmente imparare a suonare meglio la chitarra, tenere un concerto davanti mille persone, invitare lo zio e, dal palco, esibire un bel dito medio tutto per lui :P

PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo