#Diario dello Studente

Un inizio scuola sopra le righe! Aiuto!

18 settembre 2015

Fino a meno di 24 ore fa stavo guardando un film di Steve Martin spaparanzata sul divano. Ora invece sono in un'aula stantia, insieme ad un branco di altri ragazzi vicino ad una finestra rotta. COS'È? UNO SCHERZO???

Partiamo dal principio.

Fino al 31 agosto fa un caldo che ti sciogli come neve al sole, balli le canzoncine estive, prendi il sole e fai il bagno nelle spiagge super affollate o, come me, cerchi il fresco in montagna in Slovenia dove la notte non dormi a causa delle donne delle pulizie inquietanti . Tutto normale.

É estate.

Invece a distanza di un giorno, ovvero il primo di settembre, dall'Africa si passa all'Antartide. Trombe d'aria, tuoni e fulmini, nubifragi... mi immagino Dio che fa l'onda energetica. Insomma, sembra la fine del mondo! Ma c'è un' altra catastrofe che nessuno può evitare, imminente e puntuale come un orologio svizzero: inizio scuola. Da me la prigione (ops, la scuola) riapre il 14 settembre. Ovvero di lunedì. Spiegatemi il perché. Io odio i lunedì. Sono un affronto. Insomma, segnano la fine di tutto e l'inizio pesante della settimana!

Io quest'anno vado in terza media, anche se ho un anno in meno rispetto ai miei amici. Tragico. A scuola vado abbastanza bene, ma ci sono certe cose che me la fanno odiare. Come i piantagrane. O certe persone schizzate.

Ora vi spiego com'è andata brevemente il mio primo giorno di scuola.

inizio scuola

Io volevo svegliarmi alle sette (proprio io che alle otto e un quarto sono ancora a casa. Certo.) e naturalmente mi sveglio alle otto meno venticinque, perché, penso che lo abbiate capito, io non sono una persona normale. Ma a farmi alzare dal letto é Radio Maria a mille, proveniente dal bagno. Salto la colazione e vado al piano di sopra a prepararmi e naturalmente finirò solo alle otto, perché sono una ritardataria innaturale. Basti pensare che al mio compleanno sono arrivata dopo i miei amici!

In preda al panico, prendo lo zaino ed esco. Con addosso le pantofole. Dopo aver messo le scarpe giuste, finalmente, vado fuori. Tra me e me ripetevo che forse potevo ancora farcela. Inforco la bici e... continuo a parlare. Da sola. A voce alta. Una donna che stava passando mi ha fissato e poi ha stretto più forte la sua borsetta e una nonnetta ha sgranato gli occhi e ha fatto dietrofront col deambulatore. Il buongiorno si vede dal mattino!

Arrivo al panificio di fronte alla scuola e non posso parcheggiare la bici sul marciapiede perché qualche deficiente ha messo lì la moto. Grazie tante, eh. Entro e trovo la mia migliore amica. Insieme ci incamminiamo verso l'ingresso del riformatorio (e mi aspetta per mezz'ora mentre armeggio con un lucchetto più grande di me). Cavolo. L'ultimo anno! Scorgiamo degli sgorbietti alti un metro e un tappo che dovrebbero essere di prima. Stavolta siamo noi che fissamo dall'alto al basso!

Tempo di due secondi e ci raggiungono le nostre amiche. I miei amici sono per conto loro. Facciamo capannello e aspettiamo la campana. Tiriamo fuori il rosario e qualcuno piange. Ad un certo punto si sente un "DRIIIIIN"! Terrorizzati, corriamo da una parte all'altra del cortile. Ma quella era la prima campana. Era un troll. Alle otto e venti la condanna é vicina. Mi aggrappo allo zaino della mia quasi sorella per evitare di guardare l'orrore della seconda campana. Continuo a recitare le mie ultime preghiere ed una raffica di "no, ti prego!" Alla fine suona. Piango. Tutti come in una marcia funebre andiamo nelle rispettive classi.

Con coraggio io e Gioia, la mia amica, ci teniamo a braccetto mentre io grido "No, no, no!!!". E invece sì. É fatta. Che i giochi abbiano inizio!!

Quest'anno mi metto vicino alla finestra. Che naturalmente é rotta. Come sono fortunata! Un compagno mi chiede se si può sedere. "Certo, mica ho l'ebola!" Gli rispondo. Evidentemente non ci ha creduto. Si é spostato. Sinceramente, io mi trovo benissimo da sola. Ma alla seconda ora la prof di religione mette nei due banchi affianco al mio due compagni ripetenti e uno dei due é nuovo. No problem!

Anzi, dato che durante tutte le cinque ore nessuno ha fiatato sulle proprie vacanze, noi ci siamo messi a ciondolare per l'aula e guardare con aria malinconica il corridoio.

Il tempo passa lentamente. Poi vedo la mia salvezza. L'orologio! Bene, ora potrò fare il conto alla rovescia a partire dalle otto e trenta! Manco il tempo di pensarlo che si ferma.

Che bello. In fondo devo aspettare solo 11 weekend a Natale e 30 e mezzo al 10 giugno.

Alla fine di tutto presenterò danni cerebrali permanenti!

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