#Info studenti

Anche la tua scuola cade a pezzi o sei senza banchi?

15 settembre 2011
Dopo il soffitto della scuola di Mestre avvenuta ancor prima che iniziasse la scuola continuano i disagi nelle scuole italiane.
Il viaggio nella scuola italiana 2011 comincia da un liceo scientifico di Marcianise, provincia di Caserta. Mancano le sedie, e per il primo giorno di lezione all'Isiss Novelli si corre il rischio di un girotondo collettivo: tutti giù per terra. Come nel resto d'Italia, i soldi per gli arredi sono terminati prima ancora di cominciare l'anno scolastico. Il preside allora ha giocato la carta della carità cristiana. Ha alzato il telefono ed ha chiamato il parroco del duomo che nella sua infinita bontà ha messo a disposizione delle classi sguarnite le panche della cattedrale (momentaneamente chiusa per lavori).
SOLO POSTI IN PIEDI - Prendendo spunto dai colleghi campani, a Roma potrebbero rivolgersi al Vaticano. All'Istituto Manzi (elementari e medie) avevano bisogno di 60 sedie e venti banchi. La prima richiesta risale all'anno scorso. L'hanno ripetuta periodicamente fino allo scorso 29 agosto. A oggi hanno ricevuto dieci tavolini singoli e venti sgabelli. In molte scuole, in tutta Italia, si sopperisce alla mancanza di sedie usando altri banchi. Ma non è il massimo della comodità. Si potrebbe ovviare portandosi da casa le poltrone del soggiorno, come del resto già si fa con carta igienica e materiale di cancelleria. A Palermo le scuole hanno chiesto banchi e sedie per 650 mila euro ma il Comune almeno fino a questo momento riesce a stanziarne solo 18 mila. A Latina e provincia le associazioni dei consumatori hanno calcolato che le famiglie concorrono alle spese degli istituti scolastici sostenendo fino al 50 per cento dei costi. Alle elementari Novelli di Pisa, invece, ci sono sia banchi, che sedie, persino moltissimi gessetti. Però la scuola cade a pezzi. Quando al primo giorno di scuola sono cominciati a crollare gli intonaci, i genitori si sono ripresi i bambini.
SENZA PROFESSORI - Risolto il problema di dove sedere, si passa a quello forse anche più importante: che fare? Di solito a scuola si fa lezione, ma se mancano i professori... Tra i nodi più critici del ritorno in classe c’è la disabilità. O meglio, il numero di insegnanti di sostegno. Il ministro Gelmini dice di averne assunti 3500. Per molti non è abbastanza, anzi le associazioni denunciano una carenza di almeno 65mila docenti, e mercoledì protesteranno a Montecitorio. Secondo i calcoli dei sindacati, in Calabria per ogni insegnante ci sono 4 alunni disabili, anche se per legge dovrebbero essere al massimo due. «In questa situazione ci sono bambini che possono usufruire del sostegno solo 5 ore alla settimana», spiega Gianfranco Trotta, segretario Cgil scuola a Cosenza. Altrimenti capita quello che è successo a Palermo, dove un ragazzo con gravi disabilità si è allontanato da scuola da solo, senza che qualcuno dell'istituto aspettasse i genitori.
SENZA BIDELLI - Tra i grandi problemi elencati c’è l’assenza di personale scolastico. In provincia di Cosenza, una sessantina di dirigenti sono scesi in piazza. Il motivo? «Non c’è abbastanza personale per aprire gli edifici». E sono partite le diffide all’Ufficio scolastico Regionale. Situazione simile anche per tre istituti a Giovi, Sant’Angelo e San Mango, provincia di Salerno, che sono rimasti chiusi. In questo caso i presidi hanno presentato un esposto in procura. Esempio seguito anche da altri dirigenti scolastici a Roma. Eppure la forza lavoro non manca. Anzi aumentano gli esuberi. A Palermo i bidelli disoccupati hanno cominciato uno sciopero della fame a oltranza. «Per dare da mangiare ai nostri figli, abbiamo venduto le fedi nuziali», spiega Filippo La Spisa, 52 anni e quattro figli. A Bari invece impennata di richieste di invalidità del personale Ata: più 70%. Si arriva così al paradosso di scuole con 400 studenti e 4 collaboratori scolastici. E i bagni chi li pulisce? In una delle medie del capoluogo pugliese il preside è stato costretto chiuderli dalle 10 alle 12. Tranne, naturalmente, le «urgenze».
POLLAIO RECORD: 56 IN CLASSE - Milano, per ora, detiene il record. Nelle classi serali del Bertarelli, in pieno centro, si arriva fino a 56 alunni in una IV, 44 in II. E come se non bastasse c’è una lunga lista d’attesa. Gli studenti sono sul piede di guerra, tanto che hanno dato vita alla prima occupazione dell'anno scolastico. A Roma c'è il liceo San Francesco d'Assisi del quartiere di Centocelle che vanta una terza classe composta da 42 studenti. Segue l'Itc di Fucecchio, in provincia di Empoli: in una classe sono ben 41. E martedì, sostenuti dalle famiglie, hanno deciso di incrociare le braccia e non entrare in classe. La situazione, dicono però i sindacati, «è simile in tutta Italia». Gli edifici sono obsoleti. E ci sarebbe bisogno di ristrutturazioni. Lavori che secondo l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, sarebbero dovuti ammontare a 18 miliardi di euro. Il governo non ha stanziato uno. E sono arrivati solo 450 milioni.
IL FINANZIAMENTO FAI DA TE - Per far fronte alle spese non basta mungere i genitori degli studenti. Non resta che l'autofinanziamento. Qualche idea prova a darla il blog NoiMamme, dalla pubblicità sulle fontanelle ai pasti sponsorizzati. A Modena si punta sul bar interno, ma anche su lotterie e bancarelle. Nulla in confronto all'intraprendenza di alcuni Comuni liguri che si autotassano per pagare il tempo pieno alla maestra (che altrimenti se ne va). Al Liceo Manzoni di Palermo hanno attivato un servizio di noleggio dei libri di testo. Mentre il preside del liceo scientifico Newton di Roma Mario Rusconi ha proposto e ottenuto che il personale della sua scuola doni allo Stato un'ora di lavoro a settimana. Volontariato «non retribuito - spiega - per dare al Paese il nostro contributo in un momento difficile».
Gelmini bugiardaAule senza sedie. Bagni chiusi per risparmiare bidelli. A Milano: 56 in classe.  Sezioni senza professori. Già le prime occupazioni SOLO POSTI IN PIEDI -Al liceo scientifico di Marcianise, provincia di Caserta, mancano le sedie, e per il primo giorno di lezione all'Isiss Novelli si corre il rischio di un girotondo collettivo: tutti giù per terra. I soldi per gli arredi sono terminati prima ancora di cominciare l'anno scolastico. Il preside allora ha giocato la carta della carità cristiana ed ha chiamato il parroco del duomo che nella sua infinita bontà ha messo a disposizione delle classi sguarnite le panche della cattedrale (momentaneamente chiusa per lavori). SENZA PROFESSORI - Di solito a scuola si fa lezione, ma se mancano i professori... Tra i nodi più critici del ritorno in classe c’è la disabilità. O meglio, il numero di insegnanti di sostegno. Il ministro Gelmini dice di averne assunti 3500, poi però.. boh!! In Calabria per ogni insegnante si contano 4 alunni disabili, anche se per legge dovrebbero essere al massimo due. Poi accadono fatti come quello di Palermo, dove un ragazzo con gravi disabilità si è allontanato da scuola da solo, senza che qualcuno dell'istituto aspettasse i genitori. SENZA BIDELLI - In provincia di Cosenza una sessantina di dirigenti sono scesi in piazza. Il motivo? «Non c’è abbastanza personale per aprire gli edifici». Situazione simile anche per tre istituti a Giovi, Sant’Angelo e San Mango, provincia di Salerno, che sono rimasti chiusi. Eppure la forza lavoro non manca: a Palermo i bidelli disoccupati hanno cominciato uno sciopero della fame a oltranza. «Per dare da mangiare ai nostri figli, abbiamo venduto le fedi nuziali», dicono. A Bari invece impennata di richieste di invalidità del personale Ata: più 70%. Si arriva così al paradosso di scuole con 400 studenti e 4 collaboratori scolastici. E i bagni chi li pulisce? POLLAIO RECORD: 56 IN CLASSE - Milano detiene il record. Nelle classi serali del Bertarelli si arriva fino a 56 alunni in una IV, 44 in II. Gli studenti sono sul piede di guerra, tanto che hanno dato vita alla prima occupazione dell'anno scolastico. A Roma c'è il liceo San Francesco d'Assisi del quartiere di Centocelle che vanta una terza classe composta da 42 studenti. Martedì, sostenuti dalle famiglie, hanno deciso di incrociare le braccia e non entrare in classe. IL FINANZIAMENTO FAI DA TE - Per far fronte alle spese non basta mungere i genitori degli studenti. Non resta che l'autofinanziamento. Qualche idea prova a darla il blog NoiMamme, dalla pubblicità sulle fontanelle ai pasti sponsorizzati. A Modena si punta sul bar interno, ma anche su lotterie e bancarelle. Nulla in confronto all'intraprendenza di alcuni Comuni liguri che si autotassano per pagare il tempo pieno alla maestra (che altrimenti se ne va). Al Liceo Manzoni di Palermo hanno attivato un servizio di noleggio dei libri di testo. Mentre il preside del liceo scientifico Newton di Roma Mario Rusconi ha proposto e ottenuto che il personale della sua scuola doni allo Stato un'ora di lavoro a settimana. Volontariato «non retribuito - spiega - per dare al Paese il nostro contributo in un momento difficile». Fonte: corriere.it Ragazzi, continuate a segnalarci i vostri problemi. Non esitate a contattarci sulla pagina ufficiale di Facebook Sos Studenti oppure scriveteci sul nostro Forum
PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo