Il Senato ha bloccato e quindi interrotto l’iter legislativo della legge Aprea, il motivo, la causa delle manifestazioni e delle occupazioni delle scuole di queste ultime settimane.
Pare quindi che questa volta il primo round l’abbia vinto il popolo, quella forte unione di studenti, insegnanti e talvolta liberi civili che hanno saputo resistere e manifestare dimostrando con coraggio di avere a cuore la salvaguardia dei propri interessi.
Seppur con qualche difficoltà iniziale dovuta principalmente alla natura eccessivamente violenta delle proteste e alla tensione, forse anche la paura, che si è impadronita di un po’ tutti gli italiani, alla fine i giovani hanno saputo dire la loro con determinazione e rispetto.
I risultati si sono adesso ottenuti: prima il Governo che ha iniziato a mostrare una leggera titubanza, simboleggiata dal discorso del Ministro Profumo che esprimeva come non avesse alcuna responsabilità sulla stesura della legge Aprea e di come non ne avesse mai condiviso il contenuto, facendo intravedere un certo ripensamento al riguardo; ora il Senato che blocca la legge, senza però annullarla, poiché è possibile che invece venga revisionata.
In questo quadro, il processo di cambiamenti che il mondo degli studenti ha avviato non sembra arrestarsi, anzi, tende a rafforzarsi, come ci dimostra le previsione di ulteriori manifestazioni e di occupazioni più intense.
Questa prima vittoria sembra aver dato la sicurezza in sé stessi che serve agli studenti e agli insegnanti per far valere la propria opinione, ancora più necessaria adesso che il Governo vuole reagire minacciando altri tagli sull’istruzione e andando a minare l’integrità, la consistenza del MOF, il fondo ministeriale per il miglioramento dell’offerta formativa.
Ci aspettiamo quindi altri giorni, forse settimane o mesi, di scioperi, manifestazioni e occupazioni, e, si spera, qualche altro buon risultato.
Cioè Simone & Gemma Riccardo
