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Voto in condotta, conta anche il comportamento fuori scuola: cosa sapere

16 novembre 2018

Voto in condotta a scuola: incide anche il comportamento extrascolastico?

Se siete degli studenti modello durante le ore di lezione, ma cambiate decisamente atteggiamento al suono della campanella, potrebbero esserci delle brutte notizie per voi. A quanto pare, infatti, il tanto temuto 5 in condotta non è assegnato solo sulla base del comportamento mantenuto all'interno delle mura scolastiche, ma ad incidere sono anche gli atteggiamenti degli studenti fuori scuola. Lo stabilisce il Tar della Campania con una nuova sentenza: secondo la legge, se volete esser certi di mantenere una buona media e non incorrere in provvedimenti disciplinari, dovete mostrarvi rispettosi ed educati con i vostri compagni anche nella vostra routine quotidiana! Sul voto in condotta incide quindi anche il vostro comportamento fuori scuola: ecco cosa c'è da sapere e come evitarlo.

Voto in condotta: per i giudici incide anche il comportamento fuori scuola

Il Tar della Campania ha di fatto dato ragione ad alcuni professori che avevano assegnato un basso voto in condotta ad una studentessa per un comportamento poco corretto esibito al di fuori della scuola. La ragazza aveva infatti pesantemente offeso una sua compagna nella chat di classe: informati dell'accaduto, i docenti avevano voluto punirla con l'unico strumento nelle loro mani, ovvero il 5 in condotta. Nonostante i genitori della studentessa si siano rivolti ad un tribunale, sottolineando che i fatti sono avvenuti al di fuori dell'orario scolastico, i giudici hanno dato ragione ai professori: il voto di condotta deve stimolare la coscienza civile dei ragazzi, e va quindi assegnato sulla base del loro atteggiamento quotidiano. Può quindi essere influenzato anche dai rapporti mantenuti con insegnati e compagni di classe al di fuori delle mura scolastiche.

Voto in condotta determina la bocciatura?

La sentenza del Tar della Campania arriva in un momento molto particolare: solo la scorsa primavera, infatti, l'allora Ministra Fedeli aveva ribadito che per gli alunni delle scuole superiori il 5 in condotta potrebbe essere causa di bocciatura. In sintesi: non basta essere diligenti e studiosi per essere promossi all'anno successivo, ma anche educati e rispettosi con tutti. In caso di comportamenti scorretti, gravi mancanze di rispetto e bullismo, saranno il consiglio di classe e i professori a decidere se applicare il 5 in condotta. Ma, stando a quello che hanno deciso i giudici di recente, fareste meglio a non cambiare troppo atteggiamento a fine lezione. (Credit foto: Pixabay)
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