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Eco alla prima prova e il mancato rispetto delle sue ultime volontà

22 giugno 2016

Tutti avevano puntato sull'uscita del nome del professor Eco durante la prima prova della maturità 2016 e alla fine così è stato. Senza ombra di dubbio, gli studenti che si erano preparati a questa eventualità, avranno gioito nel vedere il suo nome echeggiare sul foglio.

Tutto molto bello, se non fosse che il professore, morto lo scorso 19 febbraio all'età di 84 anni, aveva espresso un desiderio. Quale? Semplicemente quello che nei 10 anni successivi alla sua scomparsa, non venissero organizzati convegni o giornate di studio su di lui. Semplice no? Beh, a quanto pare no!

Eco era una persona straordinaria, con una mente davvero brillante e una personalità fuori dal comune e, soprattutto quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo in vita, oltre che attraverso i suoi libri e le sue parole, hanno cercato fino ad oggi di rispettare la sua ultima volontà. E proprio il "fino ad oggi" che ha cambiato le cose. La domanda che in molti, probabilmente anche la moglie Renata, si sono posti qualche ora fa è stata: "Cosa starà pensando in questo momento? Si starà facendo due risate perché, in fondo, sapeva già come sarebbe andata?". E ce lo stiamo chiedendo pure noi.

Più che altro, cerchiamo di capire quanto scomodare una persona che aveva espressamente chiesto di "riposare in pace" per un po' solo per una traccia della maturità sia effettivamente necessario. Forse, in effetti, è osare troppo. Nel giro di pochi minuti, Twitter è diventato il solito campionario di battute sull'argomento. Una tra le tante è stata "Muori, chiedi di essere lasciato in pace per 10 anni e la Giannini ti mette nella #primaprova della #maturita2016. Povero #Eco".

Oltre al danno, anche la beffa: Giorgio Nisini, scrittore e professore di letteratura italiana, ha commentato che la traccia su Eco era di certo molto interessante, ma piuttosto difficile e impegnativa per gli studenti. Nessuno arriva infatti a studiare per bene gli autori contemporanei in quinto anno e lo scrittore de' Il nome della rosa è noto per la sua complessità: questo dimostra che la maggior parte dei ragazzi non avevano probabilmente a disposizione gli strumenti giusti per affrontare la traccia in questione.

In attesa di sapere direttamente dai ragazzi quali sono state le loro impressioni su questa prima prova, facciamo nuovamente il nostro in bocca al lupo per la seconda prova di domani, 23 giugno!

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