Primo giorno di scuola 2019: docenti chiedono di rimandare le lezioni per il caldo
Il
caldo è il nemico numero uno della concentrazione in classe e questo i
docenti e gli alunni lo sanno benissimo, tanto che alcuni rappresentanti stanno portando avanti una
richiesta molto particolare per il suo genere:
rinviare il primo giorno di scuola ad un periodo più fresco. I
motivi sono quasi ovvi: le scuole non sono attrezzate per resistere cinque ore di lezione con le alte temperature di settembre, soprattutto nelle regioni meridionali, dove il caldo non si arresta. Per quest'anno scolastico, in molte scuole si inizieranno le lezioni tra l
'11 e il 12 settembre ma alcune hanno anticipato l'apertura al
9 e, stando alle previsioni, non ci saranno meno di 25-30 gradi in tutta Italia. Scopri tutto su questa singolare richiesta e cosa potrebbe succedere se venisse accolta!
Quando inizia la scuola? Ecco tutte le date del calendario scolastico:
Primo giorno di scuola a rischio per le alte temperature: cosa sapere
Le
previsioni non prospettano un miglioramento delle
temperature, anzi, nella prima parte di settembre tornerà di nuovo il
caldo, che raggiungerà picchi che andranno dai
25 ai 30 gradi, in particolar modo nelle regioni del sud Italia. I docenti e il personale scolastico sono preoccupati da questa situazione perché le scuole non hanno le attrezzature giuste per affrontare le giornate afose, infatti è rarissimo trovare
ventilatori e
condizionatori a disposizione per tutte le classi di un istituto, specialmente se molto grande. La richiesta portata avanti dai professori attraverso i canali mediatici e i social è molto semplice:
posticipare le lezioni di almeno una settimana, così da rientrare in aula quando le temperature saranno più miti.
Troppo caldo in classe: i rischi
La questione del
caldo, portata alla luce da alcuni docenti, non è affatto da sottovalutare: restare in un ambiente afoso, in mancanza d'aria fresca, per cinque ore continuate, senza avere neanche la possibilità di cambiare stanza o camminare, potrebbe essere un
rischio per gli studenti, soprattutto per coloro che soffrono di cali di zuccheri e hanno bisogno di stare in ambienti più freschi. Senza contare che, per
motivi di sicurezza, nelle scuole primarie è vietato aprire le finestre: i piccoli studenti si ritroverebbero in aule bollenti e afose, con il rischio che qualche bambino possa sentirsi male. Il caldo, oltretutto, è il peggior
nemico della concentrazione: non è una novità che quando la bella stagione inizia a far capolino, gli studenti si distraggono più facilmente e riescono a seguire con meno attenzione le lezioni.
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(Credis Immagini: Pixabay)