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Sciopero scuola 23 febbraio 2018: motivazioni, lezioni a rischio e cosa sapere

22 febbraio 2018

Sciopero della scuola il 23 febbraio 2018

Studenti tenetevi pronti perché il 23 febbraio 2018 è previsto il secondo sciopero della scuola dell'anno scolastico in corso. Diversi sindacati hanno già aderito e quindi le lezioni sono a rischio. Docenti, dirigenti scolastici e personale ATA che prenderanno parte allo sciopero della scuola del 23 febbraio 2018 protesteranno per diversi motivi come la richiesta di chiarimenti al Governo in merito al precariato e al rinnovo dei contratti e per la posizione dei diplomati magistrali. Lo sciopero è promosso da USB, SGB e CUB a cui aderiscono anche Cobas e Unicobas. Le lezioni, quindi, sono a rischio. Vediamo però insieme di capire meglio le motivazioni dello sciopero del 23 febbraio 2018.  Attenzione: dopo l'agitazione sindacale del 23 febbraio, ci sarà un altro sciopero della scuola il 23 marzo! Vuoi saperne di più? Ecco qui tutti i dettagli e le motivazioni: sciopero-scuola-23-febbraio-2018

Le Motivazioni dello Sciopero della scuola 23 febbraio 2018

Quali sono le motivazioni che hanno portato alla decisione di scioperare il 23 febbraio 2018? A questa domanda ha risposto Unicobas, con un lungo comunicato stampa dove, Stefano d'Errico, il segretario nazionale, spiega perché si scenderà in piazza. Nella nota diffusa vengono riportati alcuni numeri che secondo D'Errico dovrebbero far riflettere tutti, a cominciare dal fatto che la scuola è senza contratto da 12 anni. Ma non solo: secondo gli esperti della CGIL, il personale della scuola ha perso circa 15mila euro netti e il futuro sarà ancora meno roseo. "I cosiddetti aumenti del contratto saranno persino inferiori a quelli già sottoscritti per parte del pubblico impiego (35 euro medi netti, anziché 45) e quasi la metà del comparto sicurezza, e con molta probabilità decorreranno da aprile, se non da addirittura da maggio", hanno commentato i portavoce del sindacato. A queste motivazioni si aggiunge poi l'attività di tutor per l'alternanza scuola-lavoro inserita nella funzione del docente rendendola "obbligatoria e gratuita".

Sciopero scuola 23 febbraio: le dichiarazioni di D'Errico

Il segretario nazionale degli Unicobas ha aggiunto poi una sua dichiarazione per motivare maggiormente la decisione di scioperare il 23 febbraio, spiegando: "A fronte di una vergogna del genere assistiamo al teatrino delle ‘trattative’ (che in realtà non possono prescindere da quanto già deciso), ai ‘fumogeni’ sulla del tutto presunta ‘contrattabilità del ‘bonus’ (modo per indorarne la pillola), all’assurdo della ‘spalmabilità’ contrattuale dei 500 euro della carta del docente (che, tassati, diventerebbero 300 netti) e ad altre amenità che coinvolgerebbero addirittura il fondo di istituto (già più che dimezzato da quando nacque)".

Perché si protesta il 23 febbraio: il fine ultimo dello sciopero

Sempre secondo quanto si legge nella nota diramata da Unicobas, questo sciopero rientra nel progetto ben più ampio di "riportare dignità alla scuola". Nello specifico la lotta portata avanti dai sindacati vuole:
  • Far crollare la L. 107/2015 (cattiva scuola di Renzi)
  • Restituire a tutti la titolarità di istituto
  • Eliminare la chiamata diretta dei docenti e l’umiliazione del ‘bonus’ discrezionale
  • Ridurre il numero di alunni per classe che dal 2015 invece di diminuire è salito
  • Sganciare la scuola dal mondo impiegatizio ed agganciarla all’Università
  • Offrire una soluzione politica per i diplomati magistrali che, dopo essere stati assunti, ora rischiano il posto o la permanenza nelle GAE
  • Aprire un canale di reclutamento destinato al personale precario, docente e Ata, per almeno il 50% dei posti, concorso per titoli e servizio, che deve superare le Gae, con regole eque
  • Creare una piattaforma unitaria per il precariato, per superare le forme di reclutamento previste dalla delega collegata alla legge 107/15
  • Creare un sistema pensionistico sano ed equo, sganciando la previdenza dall’assistenza

Sciopero Scuola 23 febbraio: in caso di assenza bisogna portare la giustificazione?

Se in vista dello sciopero della scuola del 12 febbraio volete rimanere a casa per non evitare di trovarvi in classe senza possibilità di uscire senza fare nulla per 5 ore, sappiate che la giustificazione è obbligatoria. Frequentare le lezioni è un obbligo, indipendentemente dal fatto che siano i professori a scioperare: dovete, quindi, giustificare la vostra assenza. Fonte Immagini: Pixabay
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