#Maturità

Prima settimana di scuola, tra ansia e malinconia!

22 settembre 2015

Possiamo finalmente dire che la prima settimana di scuola è ufficialmente finita. Ciao ragazzi, sono di nuovo Andrea. Ci tengo ad iniziare questo articolo con la frase che avete appena letto perché lo considero come un traguardo raggiunto.

Adesso facciamo insieme questo gioco, che ho proposto oggi ad alcuni miei compagni di banco tra una lezione e l’altra. Staccate un attimo da tutto quello che vi circonda e riportatevi indietro di due settimane.

Dove eravate? Sotto l’ombrellone, esattamente. E adesso siamo qui, ad ascoltare quei professori quasi più esauriti di noi e a prendere valanghe di appunti tra un “Eh, la Maturità…” e un “Siamo già in ritardo”. Vogliamo parlare di questo? Sì, perché l’altra volta mi avete conosciuto con un comportamento un po’ansioso, oggi, invece, sono un po’ più scocciato.

È mai possibile che abbia già scritto mezzo quaderno di appunti tra tutte le materie? No, non lo è, perché la scuola è iniziata da una sola settimana e io mi ritrovo già sommerso di fogli e fogliettini che spuntano da ogni dove.

Perché, vogliamo parlare del “Siamo già in ritardo”? Frase fantastica, un controsenso in termini. Non vedo come sia possibile essere in ritardo dopo appena 4 ore di lezione. O siamo dei geni del male noi, in grado di essere in ritardo pure alla partenza, o gli ansiosi, questa volta, sono i nostri carissimi professori.

[caption id="attachment_221071" align="aligncenter" width="760"]prima settimana di scuola La vignetta di FumEddy per ScuolaZoo. Seguitelo su Facebook, Twitter e Instagram[/caption]

È stata, però, una settimana anche densa di malinconia. L’anno scorso ho deciso di candidarmi come rappresentante d’istituto con ScuolaZoo, esperienza unica e formativa, grazie alla quale oggi vi sto scrivendo. Il direttore del progetto ha annunciato che, dopo un anno di combattimenti e di risate insieme, era arrivato il momento di chiudere il progetto e rincominciare da zero con i nuovi candidati. Leggere quel post così denso di significato e capire che la quinta non è più solo nella mia testa, mi ha davvero scombussolato. Avevo già pianificato di passare il pomeriggio a studiare, iniziando con le valanghe di compiti assegnati, eppure sono bastate quelle poche righe, accompagnate da commenti così sentiti, per farmi desistere e passare del tempo a sfogliare il gruppo, cercando di ricordarmi ogni singolo minuto.

Beh, la quinta non è più solo nella mia testa. La quinta è davvero iniziata e i ritmi si stanno intensificando. Hanno già iniziato con le varie interrogazioni e compiti in classe e non perdono occasione per ricordarci che quest’anno ci sarà da lavorare.

Ho anche avuto la possibilità di confrontarmi con molti di voi che, attratti da questi articoli, hanno deciso di aggiungermi e scrivermi. Mi sono accorto che non sono solo io a pensare e vedere la quinta in questo modo, ma che è un male che, purtroppo, è toccato a tutti. In fondo... mal comune mezzo gaudio.

In bocca al lupo, cari maturandi.

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