#Orientamento

Accesso ai concorsi pubblici: ora non serve più nessun voto minimo!

20 luglio 2015

Ma voi sapevate che per accedere ai concorsi pubblici, ovvero quelli necessari per accedere ad alcune professioni specifiche (come, per esempio, quella di avvocato, di farmacista e così via) bisognasse essere laureati con un voto minimo perché altrimenti si era direttamente esclusi dal concorso? Ebbene, se non lo sapevate sono in arrivo buone notizie – o almeno buone per chi non ha intenzione di studiare più di tanto all'università o per chi sta per finirla con voti un po’ più bassi rispetto alla media.

concorsi pubblici

Grazie a un provvedimento del Movimento 5 Stelle si è infatti deciso che non ci sarà più un voto minimo da cui partire per poter partecipare ai concorsi pubblici. Un buon risultato secondo i rappresentanti del partito che dapprima hanno subito un forte rifiuto, ma che alla fine son riusciti ad ottenere l’assenso da parte degli stessi politici che avevano proposto oltre al voto minimo per accedere ai concorsi pubblici anche un punteggio legato all'università frequentata in basa alla “serietà” di quest’ultima; fatto che avrebbe portato, secondo il M5S, non solo a una diseguaglianza tra i singoli, ma anche fra le varie università, senza criteri validi.

E voi come la pensate? È un bene che vengano eliminati i voti minimi dai concorsi pubblici cosicché tutti possano partire da zero oppure ritenete che così si svaluti l’impegno del candidato negli anni precedenti? Scriveteci la vostra opinione all’indirizzo infostudenti@scuolazoo.it o nei commenti qui sotto!

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