La
virgola è uno dei segni d’interpunzione più utilizzati della lingua italiana. Il suo nome deriva dal latino
virgula,-ae e significa "piccola verga": etimologia che rimanda chiaramente alla sua forma grafica.
La virgola è il più
breve segno di pausa e corrisponde a un intervallo minutissimo della voce. In italiano, segue alcune semplici regole. La prima, fra queste, è che non bisogna assolutamente abusare di questo elemento della punteggiatura e usarlo nella maniera più corretta possibile all'interno del testo.
Vi sono delle circostanze, però, in cui la
virgola è sempre necessaria come nel caso di elenchi ed enumerazioni, dopo le espressioni “sì” e “no” e dopo le interiezioni o esortazioni (
“Ehi, mi senti?”, “Ti prego, ascoltami.”).
Se abbiamo una serie di elementi all’interno del nostro discorso, essi vanno divisi con la virgola, mentre tra il penultimo elemento e l’ultimo va utilizzata la congiunzione “e”.
La virgola si usa, inoltre, per separare proposizione reggente e proposizione dipendente in
tre casi:
- Quando la secondaria precede la principale: Se mi amassi, sarei felice.
- Quando la secondaria segue la principale: In inverno non cresce niente qui, perché i gradi non superano lo zero.
- Quando la secondaria è inserita all'interno della principale (inciso): Tu, che sei studioso, prenderai 10.
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