#Diario del Professore

C'è un'età in cui non bisogna essere prudenti

11 aprile 2017
E insomma mi capita sotto gli occhi il video di questo ragazzo, un ragazzo di vent'anni o giù di lì, uno di quei video dove parli in camera e dai qualche consiglio, idea, spunto, i cosiddetti video motivazionali insomma, e a un certo punto del video il ragazzo dice, quasi testuale “È sbagliato dire ai giovani di inseguire i propri sogni, che possono diventare tutto quello che vogliono, perché non è vero, così li illudiamo: la maggior parte di noi può aspirare al massimo a fare cose normali. Belle, ma normali” Non so voi, ma a me sentire 'ste cose mi fa incazzare. Soprattutto se a dirle è un ragazzo di vent'anni o giù di lì. Perché sì: la vita è stronza, ed è dura, difficile, è una aspra battaglia quotidiana, anzi una guerra, riuscire a fare qualcosa di bello nel mondo, riuscire a realizzare i propri sogni, solo pochi ce la fanno, questo lo sappiamo tutti, ma odio sentirlo dire da un ragazzo di vent'anni, o giù di lì. Questi sono i discorsi che mi aspetto da quelli della mia età: da chi è rimasto schiacciato, da chi per mille motivi è dovuto scendere a a compromessi, accettare quel che passava il convento, fermarsi, mollare la presa. Ma da un ventenne, no. Perché quel ragazzo che parlava nel video non era solo. Ne vedo, ne sento tanti, nei commenti a quello che scrivo, nei messaggi, per strada. Quanti sono i ragazzi di vent'anni che hanno già il disincanto negli occhi? Quanti sono quelli che partono già con l'idea che si dovranno accontentare? A vent'anni non è il tempo di abbassare il tiro. A vent'anni non è il tempo di accontentarsi. A vent'anni non è il tempo di fare calcoli al millesimo, posare i piedi esattamente sopra il tracciato, restare dentro gli argini. A vent'anni si è un fiume in piena. Non strabordare mai è il modo più veloce per diventare prima fiume in secca e poi, piano piano, deserto. A vent'anni è il tempo di sbagliare, di spararle grosse, di essere anche antipatici nel tratteggiare disegni e progetti che sembrano troppo, sempre troppo. A vent'anni è il tempo di farsi ridere in faccia, di farsi prendere in giro per quanto sono strambe e gigantesche e assurde le terre che si intravedono nel proprio domani. A vent'anni è il tempo di essere Cristoforo Colombo, e Thomas Edison, e Willy il Coyote: è il tempo delle avventure folli in cerca di qualcosa che forse non ci sarà mai. Non è, non deve essere, il tempo della cautela, della quiete, del perfezionismo. È il tempo di sbagliare, e di sbagliare di brutto. Perché uno degli sbagli più grandi che si possano fare nella vita, è non farne. (Gif: Noi siamo infinito)
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