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A scuola non si studia Storia dell’Arte? E l’arte si prende la rivincita

18 dicembre 2014
L’Italia, patria dell’arte romana, del Rinascimento, di artisti come Giotto, Tintoretto, Michelangelo o Botticelli, in quanto a studio dell’arte è tra le peggiori d’Europa.

Questo è uno dei grandi paradossi del nostro Paese: noi Italiani, per patriottismo o anche solo per essere in grado di sfruttare le enormi potenzialità che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi, dovremmo conoscere la Storia dell’Arte meglio della formazione della nostra squadra del cuore, eppure la scuola è la prima a disinteressarsene. Fin da tempo immemore, le ore di Storia dell’Arte sono state rilegate a “momento di relax” dopo i pesanti logaritmi o il noioso Dante. Gli insegnanti spesso si trovano davanti ad una classe poco motivata ed indifferente, che non si lascia coinvolgere ed usa le loro ore per studiare altre materie, o le salta direttamente pur di non sorbirsi la “terribile” spiegazione sul David di Donatello. Eccolo, l’enorme demerito della scuola italiana: rendere odioso qualunque argomento tratti, che sia L’Ultima Cena di Da Vinci o I Promessi Sposi di Manzoni.

Tra tutte le materie scolastiche, trattata peggio della Storia dell’Arte è solo la Storia della Musica: altro grande paradosso nell’Italia terra di melodramma, teatro dell’opera, Vivaldi, Verdi e Puccini.

Negli ultimi anni, però, l’Arte si sta prendendo la sua grande rivincita. Nelle librerie, sempre più volumi e cataloghi d’arte alla portata di tutti si contendono il primo posto in vetrina con l’ultimo romanzo rosa. Fuori da musei, monumenti e Chiese le code sono lunghissime e, per le mostre temporanee di grandi artisti come Chagall o Kandinskij, spesso si registra il tutto esaurito.

Il pubblico dell’arte sta diventando sempre più ampio. Canali televisivi come Sky Arte e programmi tematici come quelli trasmessi sulla Bbc affascinano tutti, dallo studente di Ingegneria all’operaio in pensione,  ma, nell’era delle immagini, non potrebbe essere altrimenti.

E allora ben vengano le lunghe code fuori da Santa Maria delle Grazie invece del lettino in spiaggia o il documentario su Piero della Francesca invece del film d’azione. Conoscere la propria arte è un diritto, ma anche un dovere, di ogni italiano e se la scuola non ci dà quest’opportunità è giusto andare a prendercela da soli.

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