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A scuola sì, ma perché? Il Sondaggio di un R.I.S.

10 aprile 2015

Nella mia scuola ho condotto un questionario, somministrando un questionario COMPLETAMENTE ANONIMO a 7 classi (due classi prime, una classe seconda, due classi terze, una  classe quarta  e una classe quinta). Il questionario è stato compilato da 132 studenti, un numero bassissimo rispetto ai circa 2,600,000 studenti italiani, ma onestamente penso che estendendo il sondaggio, i dati ci spaventerebbero ancora di più. Queste sono state le domande e i rispettivi risulatati.

  • 1) Sai dov'è nato Alberto Burri? (Alberto Burri è un artista nato a Città di Castello. Quest'anno  verrà celebrato il centenario della sua nascita( 12 marzo 1915-12 marzo 2015) con varie iniziative. Le opere di Burri oltre che nei due musei cittadini, sono esposte al Tate Modern di Londra, al Centro Pompidou di Parigi,  al museo Guggenheim di New york. Le sue opere hanno una quotazione di milioni di euro.)
    • Il 33% (43 studenti) ha risposto NO
    • Il 67% (89 studenti) ha risposto SÌ
  • 2) Conosci tutto l'articolo 1 della costituzione italiana?
    • Il 47% (62 studenti) ha risposto NO
    • Il 53% (70 studenti) ha risposto SÌ
  • Una parte di questo 53% ha risposto per metà rispondendo:” L'Italia è un Repubblica fondata sul lavoro”.
  • 3) Sai cos'è la TAV?
    • L' 84% (111 studenti) ha risposto NO
    • L' 16% (21 studenti) ha risposto SÌ
  • Qui ci sono state tante risposte degne di nota: secondo uno studente la TAV “è una tassa”, Secondo alcuni “è un'autostrada” secondo altri “ una società che promuove i treni alta velocità”, altri ancora scrivono “una protesta”.
  • 4)Sai cos'è il PIL di uno stato?
    •  Il 50% (66 studenti) ha risposto NO
    •  Il 50% (66 studenti) ha risposto SÌ
  • Risposte stravaganti? Ovviamente: “Peso interno lordo”, “il denaro che ogni persona di uno Stato in media ha a disposizione” oppure “guadagno medio annuale di un cittadino”.
  • 5) Qual'è il tema dell'EXPO 2015?
    •  Il  6% (8 studenti) ha risposto NON LO SO
    • Il 2% (1 studente) ha risposto ARCHITETTURA
    • L'11% (14 studenti) ha risposto MULTICULTURALITÀ.
    • L'81% (107 studenti) ha risposto ALIMENTAZIONE
  • 6) Sai cos'è l'INPS?
    • Il 73% (96 studenti) ha risposto NO
    • Il 27% (36 studenti) ha risposto SI
  • Alcune risposte sono state: “associazione per i sindacati”, “istituto nazionale per i sindacati”, “istituto sanitario nazionale”,  “ufficio imposte”, o “società che in caso  di infortunio ti ridà i soldi”.
  • 7) Chi era Giovanni Falcone?
    • Il 17% (23 studenti) ha risposto NON LO SO
    • Il studente) ha risposto  UN ATTORE
    • Il 29% (38 studenti) ha risposto UN POLITICO
    • Il 53% (70 studenti) ha risposto UN GIUDICE
  • 8) Sai come si trasmette e come si ci protegge dall'HIV?
    • Il 52% (69 studenti) ha risposto NO
    • Il 48% (63 studenti) ha risposto SI

Molte risposte sono risultate vaghe: alcuni, infatti, hanno risposto con frasi incomplete come le seguenti: “preservativo”, “è una malattia”, “si trasmette per contatto fisico”.

Ecco i grafici dei risultati:

Analizzare il problema

Preoccupante è il fatto che ragazzi di 17-18-19 anni che si stanno avvicinando al mondo del lavoro, non sappiano cos'è l'INPS, l'ente che si occupa delle nostre future pensioni, dell'indennità di disoccupazione e di maternità. I risultati dimostrano che 43 studenti non sanno dov'è nato Alberto Burri nemmeno avendo a 10 metri dalla nostra scuola il museo Albizini con le sue opere esposte. Un altro aspetto su cui riflettere è che tutti gli studenti hanno studiato cos'è il PIL di uno stato,almeno alle scuola medie, però il 50% degli studenti afferma di non sapere cos'è. Perchè? Forse il fatto più grave è che 69 studenti su 132 non sappiano come ci si protegge e come si trasmette l'HIV!!!!

Le cause

A mio parere, la responsabilità di ciò ricade sullo studente stesso, sui  genitori e sulla scuola. Lo studente in un'ipotetica torta è lo spicchio più piccolo. Solitamente l'età della scuola superiore è l'età degli amori che vanno e vengono, delle amicizie...”Leggere il giornale? Preferisco giocare alla Playstation!!!” Confrontandomi anche con i miei compagni di classe loro mi dicono: ”ma dove lo trovo il tempo di leggere il giornale? La mattina sono a scuola, torno a casa alle 14, alle 15 ho calcio fino alle 17,30, torno a casa stanchissimo e devo anche studiare!!!”. I genitori sono uno spicchio

più grande della torta, perché un genitore ha il compito di educare il proprio figlio. Educare significa anche inserire individuo nella società.  Purtroppo nella società di oggi il tempo che un genitore può dedicare ad un figlio è sempre minore soprattutto per ragioni lavorative. Ho amici che vedono i genitori solo la sera a cena. La causa più grande, secondo me, è la scuola!! (quando scrivo scuola intendo sia il luogo fisico sia il sistema scolastico italiano). Partiamo dal presupposto che a mio parere una gran parte della scuola italiana va modificata,cambiata e migliorata. Ma in questo caso, a mio avviso, la scuola è la causa più grande perché deve (o almeno dovrebbe) anch'essa educare.. Ma a differenza di un genitore o di uno studente la scuola ne lavora ne pratica calcio il pomeriggio; la scuola è il luogo dove i giovani trascorrono obbligatoriamente la maggior parte della giornata,tutti i giorni, fino alla domenica, 6 ore al giorno!!!

Soluzioni?  

Io non ho soluzioni, ho delle idee, che magari potrebbero essere prese come spunto. Io non sarei stato in grado di rispondere alle domande sulla Costituzione italiana, perché? Perchè io in cinque anni di scuola superiore non ho MAI fatto un'ora di diritto. Infatti nel mio indirizzo, Liceo scientifico delle scienze applicate, non ho questa  materia in nessuno dei 5 anni. Ministro, che ne dice di aggiungere un'ora di diritto  a TUTTI i corsi della scuola italiana? Quando circa un anno fa ero rappresentante di classe, abbiamo proposto ed ottenuto di portare la lettura del giornale un'ora a settimana. La lettura era totalmente autogestita dagli studenti: il giornale lo compravamo noi studenti, una settimana per uno, in aggiunta abbiamo fatto un calendario di lettura. Ogni settimana leggevamo il giornale con un professore diverso così da non disturbare l'attività didattica. Eppure qualche professore,  davanti alla nostra proposta, ci ha risposto: “bell'idea, ma io ho il mio programma didattico da portare avanti”. Quindi, caro Ministro dell'istruzione, non si potrebbe aggiungere come materia “ la lettura del giornale”? Un'ora di lettura del giornale a settimana, può essere un punto di partenza, ma non sicuramente una soluzione. Penso sia inutile leggere un articolo sugli immigranti che partono dalla Libia senza sapere il perchè della loro partenza; leggere un articolo di politica quando non si sa che ruolo ha il Presidente della Repubblica; parlare dell'ISIS senza conoscere le varie religioni.

Ma la domanda è: GLI INSEGNANTI ITALIANI SAREBBERO IN GRADO DI TENERE UNA LEZIONE DI “ATTUALITÀ”?

SAPREBBERO RISPONDERE CORRETTAMENTE AL MIO SONDAGGIO?

Bernardo Cumbo - R.I.S.  dell'I.I.S. Polo Tecnico “Franchetti Salviani” - Città di Castello

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