Essere un professore non è affatto facile.
Pensateci un attimo, avere a che fare tutti i giorni per diverse ore con noi ragazzi è un mestiere abbastanza impegnativo, soprattutto quando sei consapevole che entrando in quelle classi verrai visto della maggior parte dei presenti come "il nemico".
La fine delle vacanze estive e la ripresa delle lezioni pongono lo stesso identico problema a tutti i docenti: come far prendere nuovamente confidenza i ragazzi con lo studio?
Insomma, quando rientriamo a scuola dopo tre mesi trascorsi sulle spiagge non esiste, ma proprio non esiste, che la nostra voglia di ristudiare si manifesti. Fortunatamente però, tra la miriade di insegnanti italiani, a volte ne spunta una con un’idea geniale che riesce a distinguersi dalla massa e a guadagnare l’affetto dei suoi studenti.
È successo qualche tempo fa, quando sui social impazzava la foto dei compiti per l’estate che un professore aveva assegnato alla sua classe, tra i tanti "esercizi" cito: "vedere almeno un'alba al mare, ballare, correre, cantare, urlare" e così via.
Stavolta, invece, è stato un docente di latino a fare notizia. Al ritorno dalle vacanze infatti, per far riprendere ai suoi alunni dimestichezza con le versioni di latino, ha presentato loro "imperatum adeamus", uno scritto che più veniva tradotto, più suonava decisamente familiare.
Si capisce presto perché, non era niente di meno che il testo della canzone Andiamo a comandare, il tormentone di Fabio Rovazzi che ha fatto ballare migliaia di giovani sulle spiagge italiane. La trovata è stata decisamente apprezzata dagli studenti che subito hanno parlato dell’idea del loro professore su Twitter, dove lo stesso Rovazzi ha espresso il suo gradimento sul social con un retweet.
Una simpatica idea di un professore diverso dagli altri per affrontare in maniera più leggera il ritorno sui banchi. E adesso sono già partite le richieste per una versione in greco. Quello che ci chiediamo è: ma perché i professori non sono tutti così?
