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Buoni propositi? No grazie, ho smesso.

10 settembre 2015

Ogni anno la stessa storia. Passiamo l’estate a stordirci tra botte di sole e taniche di mojito e quando arriva settembre siamo carichi della stessa euforia che proverebbe Morgan nel laboratorio di Walter White. E così, puntuali, arrivano loro: i buoni propositi. Ce li portiamo dietro fieri, come lo stercorario con la sua pallina di escrementi. La differenza è che lo stercorario con la sua materia fecale ci pranza per una settimana o ci ridipinge la tana di un elegante color mogano; noi dei nostri buoni propositi non ce ne facciamo assolutamente nulla. Perché i buoni propositi sono:

A) impossibili da realizzare;

B) inutili;

C) sempre uguali.

Ecco allora i più frequenti. E ricorda: se li conosci puoi evitarli.

“Starò più attento in classe, così poi ci metto meno a studiare.” Peccato che dopo i primi 43 secondi di lezione il tuo cervello farà harakiri e ti ricorderai improvvisamente che esistono gli appunti dei secchioni. Dio benedica le fotocopiatrici.

“Studierò un po‘ ogni giorno, così non mi riduco all’ultimo.” Certo! E già che ci sei perché non tieni in ordine camera tua, e poi magari lavi i piatti, e poi porti anche la pace nel mondo. Ma per favore…

buoni propositi

“Andrò a letto presto, così la mattina a scuola non sarò uno zombie.” Ma bravo, complimenti. La mattina è il momento più palloso della giornata, e tu vuoi affrontarla lucidamente?!

“Troverò finalmente il coraggio di dire al tipo/alla tipa X che ho una cotta per lui/lei.” E ci andrai molto vicino. Solo che all’ultimo, anziché limonare, chiederai se vuole studiare insieme. Friendzone a vita.

“Non prenderò nemmeno una nota.” Giusto! Certo, però, quell’idea geniale della battaglia di gavettoni ripieni di budino durante l’ora di disegno… Sarebbe un crimine perdersela, no? Dai, ne tiri giusto uno. Al prof.

“Basta cibo spazzatura! All’intervallo niente più kebab/bomboloni/pizzette/qualsiasi-altra schifezza- velenosa.”  Rinuncerai appena capirai che senza il caratteristico alito pestilenziale post-intervallo, tutti i professori ti interrogheranno più facilmente.

“In pagella avrò tutti sei!” Davvero? 66666666? È una pagella o un rito satanico? Sarà meglio infilarci qualche 4 e 5, prima di evocare per sbaglio il Principe delle Tenebre.

Ecco perché l’unico, vero buon proposito per quest’anno dovrebbe essere: “Niente più buoni propositi”!

Alessandro Zullato

PAGA CON

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