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Carrozza: "Bocciatura solo in casi estremi"

13 settembre 2013

Come molti dei suoi predecessori, adesso anche il Ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza fa sentire il suo parere in merito alla questione delle bocciature nelle scuole italiane, argomento negli ultimi anni molto al centro delle discussioni riguardanti la loro effettiva utilità. No, sfortunati ripetenti o potenziali tali, nessuna possibilità di abolizione delle bocciature è per ora nei progetti dei nostri politici, ma la ministra si è comunque espressa contraria alla scelta di questa soluzione come tattica di selezione nel percorso formativo.

La bocciatura deve essere una scelta estrema, deve essere usata in casi rari e mai in alcuna situazione deve essere intravista come strumento punitivo. La scuola deve premiare il merito, ma deve anche saper dare agli studenti più in difficoltà la possibilità di recuperare, di riparare le proprie lacune ed uscire vincitori dalla sfida con l'istruzione. Qualora la bocciatura sia davvero indispensabile, sarebbe bene allora saper anche indicare allo studente un percorso alternativo, qualunque strada che sia utile alla migliore espressione delle sue capacità che magari non sia stato in grado di individuare da solo tramite un orientamento efficace.

La ministra ha anche continuato sfociando nel discorso della dispersione scolastica (leggi anche Licei sempre i preferiti, ma 1 su 4 non arriva alla maturità), fenomeno per cui una gran quantità di ragazzi abbandona la scuola precocemente, non raggiungendo un titolo di studio qualificante e spesso accrescendo la popolazione italiana dei cosiddetti NEET. La bocciatura, usata così duramente senza lasciare intravedere al ragazzo la possibilità di raggiungere il diploma, è una delle tante principali cause della dispersione scolastica.

Ridurre questo fenomeno altamente scoraggiante tra i giovani, stabilire un rapporto professore-studente che sia volto allo stimolo incondizionato dell'intelligenza degli allievi e al rafforzamento della loro considerazione verso la cultura e l'istruzione, rendere gli studenti consapevoli delle loro capacità, mancanze e dei metodi per compensare queste ultime; tutti questi sono fattori che secondo il Ministro renderebbero la bocciatura efficace e limiterebbero fortemente la dispersione, riportando l'Italia ai livelli europei per quanto concerne il numero di diplomati.

Cosa pensate voi studenti delle parole del Ministro Carrozza qui analizzate? A quali risultati dovrebbe mirare idealmente la bocciatura secondo voi? Quali risultati invece vi pare di riscontrare in quella che è la realtà? Commentate o scriveteci le vostre opinioni all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!

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Riccardo Gemma & Simone Cioè

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