Ormai non si parla d'altro: il freddo che ha colpito il nostro paese, soprattutto al centro-sud, ha creato e continua a creare forti disagi e chi ne sta pagando il prezzo più alto sono proprio gli studenti.
Le regioni più colpite sono il Lazio, il Molise, la Basilicata, l'Abruzzo e la Puglia, dove l'ondata di gelo ha, in realtà, peggiorato problemi già esistenti a livello di infrastrutture e di impianti di riscaldamento.
Ma è nella nostra capitale che si registrano i maggiori disagi all'interno delle strutture scolastiche.
Le scuole a Roma sono al gelo, data anche la lunga pausa natalizia con i termosifoni spenti. I presidi, tramite circolari suggeriscono ai genitori di coprire i propri figli per poter rimanere in classe e seguire le lezioni, ed incolpano come responsabile la sindaca Virginia Raggi che non ha acceso in tempo i caloriferi per la ripresa delle lezioni.
Gli studenti, invece, affermano che le strutture siano state costruite senza prestare particolare attenzione alla dispersione di calore. Questo ha scatenato, giustamente, scioperi per il freddo e proteste da parte di quest'ultimi. "Chiediamo di essere ascoltati - dicono - e non accontentati con parole auliche delle quali siamo pieni ormai da tempo".
Il comune però afferma che su un totale di 1.124 impianti termici, solo 62 siano fuori uso e che quindi ci sia stato un guasto relativamente "contenuto". Visto però il numero elevato di alunni lasciati a casa in questi giorni, la sindaca ha deciso che soltanto per le scuole superiori i termosifoni sarebbero rimasti accesi dalle 4 del mattino fino alle 13.
I genitori però, pretendono di essere risarciti per i danni subiti dato che hanno dovuto portare a casa i loro figli, chiedendo permessi, ricorrendo a ferie o pagando baby sitter. Un costo enorme che il Comune di Roma dovrà ripagare, perché nel caso in cui non lo facesse, si ritroverebbe sommerso di azioni legali da parte dei genitori.
E voi? Cosa ne pensate? Che situazione avete trovato nelle vostre scuole a causa del gelo?
Jennifer
