#Info studenti

Il silenzio è la forza del bullismo

17 maggio 2016

«Buongiorno prof!»

«Ciao Stefano, tutto bene?»

«Cosa ha fatto ieri sera prof?»

«Mah, ieri sera ho scritto mentre guardavo "Laura & Paola" in televisione»

«Anche io prof. Ha ascoltato quello del ragazzo che parlava dei suoi compagni di classe?»

«Sì, ho smesso di scrivere per ascoltarlo bene»

«Anche io prof. L’ho ascoltato in silenzio in camera mia. I miei guardavano un altro canale e io mi stavo annoiando. Sà, stavo giocando a quei  giochi che simulano un vita parallela in un mondo virtuale. Allora ho acceso la tv e ho sentito quelle parole»

«Ti sono piaciute?»

«Sì prof, tanto. Mi sono sentito per la prima volta coccolato, difeso, ascoltato, capito»

«Ma perché Stefano, c’è qualcuno che ti fa del male, qualcuno che ti prende in giro?»

«Sì prof. C’è qualcuno che lo fa»

«Perché non hai parlato con i tuoi, con me, con qualche tuo amico. Perché sei rimasto in silenzio?»

«Non volevo preoccupare i miei genitori. Io amici non ne ho prof, ma stamattina mi son detto che se non parlavo anche oggi mi avrebbero preso in giro, mi avrebbero fatto fare quello che non voglio, avrebbero continuato a sfottermi»

«Ma cosa ti fanno Stefano?»

«Mi pigliano per il culo prof, mi dicono che sono un cesso, e io non ce la faccio più. Io non voglio più continuare in questo modo, non ce la faccio più!»

«Stefano ascoltami, devi denunciare chi ti sta facendo del male, non devi restare in silenzio. Devi farlo, non devi aver paura. Solo se  affrontiamo il problema risolviamo tutto. Lo so, è difficile, hai paura. Hai paura che ti facciano del male, che ti coprano di insulti, ma agli insulti devi rispondere non con la violenza e non chiudendoti a casa. Agli insulti devi rispondere con quella dignità che ti stanno levando giorno per giorno. Vedi come ti hanno ridotto? Hai paura di confidarti con le persone che ti amano, hai paura di deluderli, di apparire quello che sei, di non trovare la risposta giusta, e i tuoi occhi non cessano mai di rivedere l’inferno che ti attende ogni giorno, ogni ora, ogni minuto»

«Prof ho una speranza?»

«Certo Stefano. Intanto denunciamoli, così la scuola e la tua famiglia saranno con te. Sai, non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo. Devi guardarli  e non avere alcuna paura. Solo tanta pena. Un giorno la vita li sorprenderà davanti a loro stessi, costringendoli a vedere che siamo nella stessa giostra. Anzi, che siamo la giostra e chi dà fuoco a una giostra diversa dalla propria sta solo incendiando sé stesso. Dai Stefano, sbulloniamoci. Sii tu l’eroe della tua vita. Perché è solo tua, e il silenzio è solo controproducente».

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