Reggenze, sapete cosa sono, no? Quando una scuola si ritrova senza una persona alla guida, l'ufficio scolastico regionale nomina un reggente che deve clonarsi per riuscire a gestire tutti gli istituti che gli vengono affidati. E in Italia ci sono ben 1.500 strutture marchiate da questa condizione.
Il record assoluto è stato raggiunto dal dirigente scolastico Glauco Berettoni: questo super uomo sarà a capo d ben diciotto plessi dislocati in sette comuni diversi e distanti anche parecchi chilometri l'uno dall'altro. Le scuole in questione sono l'istituto superiore "Caboto" di Chiavari e Santa Margherita Ligure, che include una scuola in carcere e dei corsi serali, e l'istituto comprensivo "Valli e Carasco", che è costituito dalla bellezza di tredici plessi.
I concorsi per diventare dirigente sono bloccati dal 2012. Mario Rusconi, vice presidente dell'associazione nazionale presidi, ha confermato i dati relativi a questo strano, ma inevitabile sistema. In Liguria ci sono 56 dirigenti in reggenza, 90 a Roma, 135 in Veneto, più di 150 in Lombardia e addirittura 173 in Emilia Romagna.
Rusconi, mostrando la sua assoluta contrarietà verso il fenomeno, ha dichiarato:
“Le reggenze sono una follia. Da anni diciamo che vanno eliminate, ma per fare ciò ci sono due condizioni: da una parte vanno fatti i concorsi bloccati ogni anno dal Mef che ritiene in questo modo di risparmiare soldi. Un preside per una reggenza prende circa 700 euro lordi al mese, ovvero novemila euro l’anno. Un dirigente ha uno stipendio che si aggira attorno ai 50-60 mila euro l’anno. È chiaro che lo Stato per ogni preside reggente risparmia più di 25 mila euro lordi l’anno, considerato che ogni titolare ha più reggenze”.
Alcune scuole hanno appena scoperto il nome del proprio dirigente, all'interno di un meccanismo inaccettabile che va alla ricerca di persone disposte ad accettare, tra le altre, questa condizione: nessun rimborso per le spese di viaggio per spostarsi da una scuola ad un'altra. Inoltre, i compensi per la carica vengono ricevuti con i soliti ritardi tipici del nostro sistema burocratico.
I nostri complimenti: continuate pure a risparmiare sulla scuola. Ma sì! Tanto, è gratis...
