Finora siamo riusciti sempre a cavarcela: tra bugie e strategie organizzate con settimane di anticipo, marinare la scuola non è mai stato un problema reale.
A quanto pare, però, potrebbe diventare del tutto impossibile per gli studenti di una scuola di Belluno. Questo perché se è pur vero che la tecnologia spesso riesce a migliorare le nostre vite, alcune volte, invece, diventa una trappola dalla quale è praticamente non si può fuggire.
In questo istituto è stata praticamente introdotta la rilevazione elettronica delle assenze, attraverso un sistema informatico che rileva gli orari di entrata e di uscita degli studenti. Da questo momento in poi, i genitori saranno praticamente al corrente di tutto ciò che i loro figli faranno. In realtà, non si tratta di un vero e proprio badge: i ragazzi vanno in giro con un portachiavi attaccato allo zaino che è collegato direttamente al registro elettronico. In questo modo, i docenti non devono neanche fare l'appello perché si sa già chi è presente in aula e chi assente.
La decisione di introdurre questo "badge" per gli studenti nel liceo "Giustina Renier" è arrivata dopo che la scrivania del preside continuava ad essere invasa dai libretti di giustificazione degli studenti, che, nella maggior parte dei casi, proponevano della giustificazioni assurde per le loro assenze.
Ragion per cui, gli oltre 900 studenti della scuola adesso saranno obbligati a "timbrare il loro ingresso", previsto per le 8.05. Le famiglie saranno addirittura aggiornate in tempo reale - attraverso un sistema collegato al registro elettronico - sia sui ritardi sia sulle assenze: insomma, sarà come avere una microspia addosso che informa i nostri genitori su tutti i nostri spostamenti.
Fortunatamente, è prevista una certa tolleranza in relazione ai ritardi del bus, ai problemi meteo e alle evenienze quotidiane. Questa nuova tecnologia esiste già in altre scuole del Nord Italia, come a Brescia, Genova, Cremona o Venezia.
A quale stratagemma ricorreranno adesso questi ragazzi? Cosa si inventeranno per saltare l'interrogazione della prima ora e passare 60 minuti buoni in compagnia degli amici al bar, facendo colazione mentre copiano i compiti della seconda ora? Lo scopriremo presto. Perché si sa: la necessità aguzza l'ingegno.
