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Maturità 2018: sarà tutto più semplice

18 gennaio 2017

Ebbene sì, è ufficiale: la maturità 2018 non sarà come la maturità 2017. Questo vuol dire una sola cosa: noi poveri maturandi di quest'anno siamo dei veri e propri sfigati. Perché siamo gli ultimi, di una lunga serie, a dover passare le pene dell'inferno (senza nessun Virgilio a farci da guida) per questo maledettissimo esame di stato. Le cose che ci spaventano di più, da sempre? Si sa: la seconda prova, ma anche la terza, il famoso quizzone.

A questo, che già di per sé è un dramma stratosferico, si aggiunge l'ansia della tesina: su cosa la faccio? Ogni argomento che ci piace è già stato preso da qualcun altro. Così, iniziamo a inventarci cose che non esistono nemmeno, collegamenti assurdi, perché non solo dobbiamo riuscire a convincere i nostri professori, che almeno un po' ci conoscono, ma pure quelle strane creature che sono i commissari esterni, avvoltoi pronti a banchettare sul nostro insuccesso e che ci fanno sudare con un solo battito di ciglia.

Maturità 2018: cosa cambia

Partiamo da qui. Da questa prima lamentela. Perché i ragazzi nati un solo anno dopo di noi non saranno più obbligati a fare la tesina? Va bene, non serve a niente, ma per quale motivo intergalattico del tutto incomprensibile noi dovremo soffrire inutilmente sprecando tempo a scriverla, mentre loro dovranno presentare un progetto legato all'alternanza scuola-lavoro? Questo, comunque, è solo il più futile tra i motivi che ci fanno arrabbiare. Ma proprio tanto.

Avete capito qual è il principale no? L'anno prossimo ci saranno soltanto due prove scritte. Okay, è vero: non hanno abolito la seconda prova. Ma la terza sì. Sparita. Così, dal nulla. Puff. Ma c'è di più.

Perché noi sgobbiamo tre anni per ottenere soltanto 25 punti di credito, e poi dobbiamo fare i salti mortali agli scritti per riuscire a racimolare un massimo di 45 punti (15 a prova) nello scritto e 30 all'orale, mentre i ragazzi nati un solo - e sottolineo uno - anno dopo di noi partiranno già con un massimo di 40 punti di credito? Le prove scritte varranno 20 punti ciascuna e lo stesso dicasi per l'orale.

Insomma, per noi sarà davvero difficile. Per loro, no.

Sono cambiati anche i criteri di ammissione alla Maturità 2018: quei fortunelli dei nostri coetanei non saranno obbligati ad ottenere il 6 in ogni materia, ma dovranno SEMPLICEMENTE AVERE LA MEDIA DEL 6. Quindi, si passa anche con le insufficienze. E il voto in condotta fa media. Il che vuole dire che se hai un 5 o un 4 o un 3 in una materia, ma 10 in un'altra, riesci a passare. In qualche modo, te la cavi.

Cambiano anche gli invalsi, ci sarà anche la prova d'inglese: le prove Invalsi diventano requisito per l'ammissione alla Maturità 2018, ma non hanno un peso nel voto finale.

Ora, non è il fatto in sé che ci disturba enormemente. Quello che ci turba è di essere stati esclusi deliberatamente da questa rivoluzione.

La vita è ingiusta. Adesso vado a studiare. O a pensare alla tesina. O non lo so. Tanto, sono ugualmente fottuto.

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