Conoscete Minecraft, il famoso videogioco sandbox ideato da Marcus Notch Persson? Probabilmente sì e magari l'avrete anche provato nelle ore di scuola anche mentre il vostro professore in laboratorio vi diceva di non farlo e di seguire la lezione. Si da il caso però che sia stato ritenuto da molti un gioco costruttivo per la crescita e l'apprendimento dei ragazzini, tant'è che in Svezia hanno addirittura deciso di proporlo in classe ai giovani alunni delle medie.
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L'obiettivo del progetto, peraltro dimostratosi un successo, è stato fin dalle sue prime fasi quello di far ragionare i ragazzi sulla pianificazione di una città, di tutti i sistemi di gestione e di approvvigionamento necessari per la sua sopravvivenza e della considerazione dei problemi ambientali legati al contesto urbano. A sentire il parere dei docenti coinvolti, sembra che l'iniziativa sia stata un vero successo e che abbia ottenuto il risultato più importante, ovvero il pieno coinvolgimento degli studenti indispensabile affinché un piano di formazione diventi efficace.
Non è la prima volta che il videogioco viene proposto come mezzo di esercitazioni e studio, ma rimane pur sempre un fenomeno ristretto che con molta difficoltà dilagherà nelle scuole europee e ancor meno in quelle italiane. Tuttavia c'è qualcuno che ci crede e che fa bene a farlo: la Majong, la casa produttrice di videogiochi svedese, non a caso fondata dallo stesso Persson, sta pensando di rilasciare una versione gratuita del gioco proprio a fini di studio.
Ecco quindi come le fantasie dei più giovani possono anche diventare realtà. Oggi, studiare giocando al computer non è solo più il desiderio di un ragazzino che si distrae stufo di fare operazioni o di scrivere frasi di grammatica, ma un'effettiva possibilità di formare gli studenti con un pizzico di creatività in più.
Siete d'accordo con questo metodo di studio innovativo o siete un po' più conservatori e preferireste che le scuole si attenessero ai programmi tradizionali? Anche a voi è capitato di desiderare un mondo in cui i ragazzi fossero liberi di studiare con i videogiochi? Infine, i giochi di oggi sono poco utili o ne esistono, magari pochi, di costruttivi come Minecraft o anche solo il Lego?
Riccardo Gemma & Simone Cioè
