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Miur, dramma precari: "ma dov'è la Buona Scuola se bocciamo i meritevoli"

20 aprile 2015

Dovevano essere 150.000, circa un anno fa. Furono portati a 100.701 in base a quanto stabilito dal decreto Buona Scuola; lo stesso Renzi, ad inizio settembre 2014, dichiarava ai giornalisti un compiaciuto "da quest'anno via libera alle assunzioni, basta precari e stop alla supplentite". 

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I numeri. E invece, come spesso accade, i numeri sono stati rivisti (e ridotti) ancora una volta: sempre che il decreto legge venga approvato in tempi brevi entro la fine di maggio, saranno solamente 50.000 i precari che saranno effettivamente assunti entro i prossimi anni scolastici (poco più del 5% che si limiterà a sostituire il personale prossimo alla pensione).

Miur, assunzioni tra pasticci e ritardi. I concorsi sono stati fatti e i nomi dei vincitori sono stati resi noti; il problema, però, risiede nel fatto che tra gli assunti a partire dai risultati della Gae (Graduatoria ad Esaurimento) mancano i docenti di alcune classi disciplinari, come matematica: il governo, per coprire quei posti, sarà costretto a correre ai ripari e rinnovare contratti a tempo determinato a tutti quei supplenti che negli scorsi anni hanno colmato la lacuna.

I più bravi non assunti: il paradosso dei migliori. A far aumentare il carico di preoccupazione riguardo la notizia, vi è il fatto che coloro i quali si sono classificati ai posti migliori ai concorsi del 2012 non sono stati assunti: "sono idonei, non vincitori", commenta Renzi.

Voi come vi ponete di fronte a questo dramma dei precari? Un problema di cui spesso il Miur non si cura risiede nel fatto che, assumendo spesso supplenti a contratto determinato, non si viene a creare una vera e profonda cooperazione tra i docenti, e i primi a risentirne siamo proprio noi alunni: i prof non sono abbastanza motivati nelle loro spiegazioni e la qualità delle lezioni rischia un drastico calo.

Se siete interessati ad approfondire potete consultare Riforme, "buona scuola" in 12 puntiBuona Scuola, stop alle consultazioni: ecco i risultati e dare uno sguardo a Approvata la Riforma: gli studenti dicono NO a Buona ScuolaVoi come vi ponete rispetto a questo scenario?  Ritenete che si possa arrivare ad una migliore cooperazione tra i due mondi al di qua e al di là della cattedra? Se sì, come? E come trovate la differenza nell'insegnamento tra docenti di ruolo e precari? La capacità umana della trasmissione di conoscenze è diversa?

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